Il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez

Il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez

Per decenni, fino al 1995, gli fu impedito di entrare negli Stati Uniti, ma adesso, sette mesi dopo la sua scomparsa, avvenuta il 14 aprile scorso, Gabriel Garcia Marquez «andrà» in Texas. L’archivio dello scrittore colombiano, uno dei più feroci critici dell’imperialismo americano, è stato acquistato dall’Harry Ransom Center dell’Università del Texas, con sede ad Austin, ateneo con uno dei maggiori archivi letterari di tutti gli Stati Uniti.

Sono stati gli eredi di Gabo a vendere per una cifra top secret all’ateneo americano manoscritti, taccuini, album di fotografie, due macchine da scrivere Smith Corona e cinque computer Apple appartenuti al Premio Nobel per la letteratura 1982.  L’archivio contiene oltre duemila lettere ricevute dallo scrittore da grandi firme come Graham Greene, Milan Kundera, Gunter Grass, Julio Cortazar e Carlos Fuentes e la corrispondenza intrattenuta con Fidel Castro e altri leader politici.

Non sono mancate le polemiche: il ministro colombiano della Cultura, Mariana Garces, ha commentato la decisione della famiglia parlando di una perdita per il Paese ma gli stessi parenti dello scrittore replicano spiegando di non essere mai stati contattati dalle autorità colombiane. Le carte di Garcia Marquez andranno dunque a far compagnia al Ransom Center a quelle già possedute di altri giganti della letteratura del XX secolo, come James Joyce, Ernest Hemingway, William Faulkner e Jorge Luis Borges.

Flavio Bianco