Tradizione e novità, abiti doppiopetto e cappotti impeccabili, scarpe bi-materiche metà tessuto e metà pelle, accessori lussuosi e dettagli sfarzosi. Milano Moda 2014, la manifestazione dedicata alla presentazione delle novità dell’autunno-inverno, si conclude martedì 14 gennaio dopo quattro giorni di intenso lavoro. Con la moda, si sa, bisogna giocare d’anticipo. Le danze si sono aperte sabato 11 gennaio con Corneliani, Ermenegildo Zegna e Versace e sono terminate con Dsquared2, Giorgio Armani e con il ritorno in passerella di Roberto Cavalli. Tra le sorprese della settimana la presenza dei Kiss, gruppo rock statunitense, alla sfilata di John Varvatos.
Settantuno le collezioni proposte, 39 sfilate e 28 presentazioni di collezioni maschili. Infinite le sorprese che hanno saputo conquistare l’attenzione dei fashionisti arrivati nel capoluogo lombardo da tutto il mondo. Roccobarocco ha fatto sfilare i suoi modelli con giubbotti e giacche di tweed abbinate a pantaloni slim di velluto nella sala principale del ristorante Salumaio di via Montenapoleone ricreando una rilassata colazione fra amici.
Divertenti e originali le proposte di Andrea Pompilio, che reinterpreta l’uniforme attraverso sovrapposizioni inaspettate di tavole anatomiche delle accademie militari. Ports 1961 punta su hi-tech e ricercatezza. Il risultato è una collezione che sa coniugare la comodità dello sport con la sartorialità.
Sulla passerella targata Etro interpretazioni dell’abito tradizionale, linee asciutte, vestibilità attillate. Il lavoro è sulla scelta dei tessuti, dai velluti ai cotoni, passando per le lane tutto declinato in un arcobaleno di scacchi.
Classico fra i classici, Canali sceglie per il prossimo inverno completi di velluto, vestaglie lunghe e cinture morbide. A impreziosire il tutto ci pensano accessori preziosi come il visone.
Il lusso non è mancato sulla passerella della casa romana Fendi che punta tutto sulla pelliccia. Poche case di moda si sono sottratte al fascino di questo indumento, scatenando una guerra con gli animalisti. Nel caso di Emporio Armani si trattava di eco-pelliccia. Nel caso di Gucci, però, la pelle è stata utilizzata persino per i risvolti degli abiti in velluto nero da sera.
“Gli uomini sono un po’ stufi degli imbottiti per questo la moda ora lancia il messaggio del vello al maschile. Non si sa quanto il segnale verrà raccolto, certo sulle passerelle è stato martellante sin dal primo giorno”, ha spiegato Giorgio Armani. “Si è iniziato con piccoli capi e qualche dettaglio: t-shirt di montone decorato, cappucci pelosi e lunghe sciarpe, perfino martingale in pelliccia. Ma si è arrivati in un crescendo allo yeti urbano di Bikkembergs, in coyote naturale profilato di pelle, e al lussuosissimo signore di Fendi, in cappotto di cashmere nero foderato di persiano rasato effetto breitschwanz, naturalmente reversibile, naturalmente inarrivabile”.
Il pubblico di Milano ha potuto vivere l’atmosfera delle passerelle, grazie ai maxischermi posizionati in piazza della Scala, piazza Cordusio e piazza San Babila per seguire in diretta le sfilate.
Silvia Morosi