Sophia Loren e Marcello Mastroianni in una scena di "Una giornata particolare"

Sophia Loren e Marcello Mastroianni in una scena di “Una giornata particolare”

Autore di capolavori come C’eravamo tanto amati (1974) e Una giornata particolare (1977), Ettore Scola è stato uno dei più grandi registi del cinema italiano, in particolare della commedia. Sophia Loren, Marcello Mastroianni Giancarlo Giannini, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Vittorio Gassman sono soltanto alcuni dei grandi attori diretti dal regista scomparso a Roma il 19 gennaio. «Era un grande perché sapeva riconoscere i propri limiti, non si autodefiniva un “maestro” perché non era egocentrico e narcisista come i registi di oggi».

Lo ricorda così Paolo Mereghetti, critico cinematografico e firma del Corriere della Sera. «Attualmente non c’è un erede di Scola, così come non vedo un interprete credibile di quella scuola della commedia all’italiana. Manca quello sguardo, quella capacità di raccontare la realtà. I registi di oggi hanno bisogno di uno spunto per farsi ispirare. Al contrario, i maestri come Scola erano capaci di scrivere ed inscenare storie che diventavano strumento per comprendere ciò che ci sta intorno, non avevano bisogno di nessuno spunto».

Quello di Scola era un rapporto diverso anche con il pubblico e con i colleghi. «Il vero obiettivo non era tanto quello di avere un grande numero di spettatori, ma quello di entrare in sintonia con la gente. Sintonia che Scola aveva anche con gli altri registi suoi contemporanei: grandissimi nomi che non avevano invidia l’uno dell’altro e che si scambiavano idee, erano un gruppo. Oggi questo sarebbe quasi impossibile, c’è troppo narcisismo».

Nel periodo in cui Quo vado di Zalone sbanca i botteghini, Mereghetti ribadisce che ai giovani di oggi, spesso, manca la conoscenza di quel cinema popolare che deve essere recuperato: «Film come C’eravamo tanto amati, La terrazza o Ballando ballando (1984, nominato agli Oscar come miglior film straniero e vincitore del David di Donatello), non possono mancare nel bagaglio culturale di un ventenne, li aiuterebbe a guardare la realtà di oggi in maniera diversa».

Grandi film ma anche grandi attori che con Scola si sono riscoperti in ruoli diversi che li hanno completati dal punto di vista professionale. «Non mi vengono in mente attrici o attori lanciati direttamente da Scola, forse con lui si sono arrivati ad imporsi, come Giannini. La grandezza di Scola, però, fu quella di dare nuovi ruoli ad attori che sembravano in un certo qual modo già “costruiti”. Con lui, in Una giornata particolare, Sophia Loren si scoprì dolce e malinconica come mai prima. Anche Castellitto, poi, ha avuto grandi occasioni con La Famiglia (1987) e Concorrenza Sleale (2001)».

Domenico Motisi