In ogni album dei Lynyrd Skynyrd suona la chitarra di Gary Rossington, l’unico musicista sempre presente nei brani della band statunitense dal nome impronunciabile: scampato a un incidente aereo, aveva dovuto imparare a suonare con una barra d’acciaio nel braccio. Aveva diversi problemi cardiaci: alla fine il suo cuore ha ceduto il 5 marzo 2023. Aveva 71 anni.

Il successo – Gary Rossington nasce in Florida nel 1951 e inizia a suonare all’età di 13 anni. La prima band si chiamava Me, You, and Him e l’aveva fondata con il batterista Bob Burns e il bassista Larry Junstrom. Al liceo Rossington decide di cambiare il nome del gruppo in Lynyrd Skynyrd, un gioco di spelling su Leonard Skinner, suo insegnante di ginnastica noto per punire gli studenti con i capelli lunghi. L’album di debutto lo intitolano Pronounced Leh-Nerd Skin-Nerd, dentro c’è l’epico brano di nove minuti “Free Bird”, che ha caratterizzato lo stile chitarristico di Rossington. Il riff ascoltato da chiunque è però quello di “Sweet Home Alabama”, un brano del 1974 scritto in risposta a “Southern Man” e “Alabama” di Neil Young.

Il cyborg – Nel 1977 il chitarrista sopravvive all’incidente aereo in cui muoiono il cantante Steve Gaines e la corista Cassie Gaines. La band si scioglie, Rossington subisce una serie di operazioni chirurgiche. Seguono tanti giorni di guarigione e tante ore in cui si dedica a reimparare a suonare la chitarra a un livello superiore: con una barra di acciaio nel braccio. Nel 1987 è pronto per un tour commemorativo dei compagni scomparsi. Da allora i Lynyrd Skynyrd si riuniscono, riprendono a registrare e andare in tour. L’ultimo concerto di Rossington a febbraio 2023, nonostante i problemi cardiaci degli ultimi anni.

Le controversie – Ai concerti della band era facile vedere sia sul palco che tra gli spettatori la bandiera confederata con la croce stellata sudista associata ai movimenti nazionalisti e suprematisti bianchi. Gary Rossington però aveva recentemente dichiarato alla CNN che la band, riconoscendo le sfumature offensive e razziste della bandiera, non l’avrebbe più usata come decorazione di scena. «Non vogliamo che i nostri fan pensino che siamo d’accordo con quelle cose», aveva detto. Il Los Angeles Times sperava di vedere Rossington e i Lynyrd Skynyrd in concerto con Neil Young, dopo che nell’autobiografia di quest’ultimo – Il sogno di un hippie – il cantautore canadese aveva scritto: «La mia canzone Alabama si è largamente meritata la stoccata che mi diedero i Lynyrd Skynyrd. La mia Alabama non mi piace, ha un testo accusatorio». Rossington avrebbe accettato il duetto, il suo unico desiderio era continuare a fare quello per cui si sentiva vivo: «once you’ve got something going for yourself, you should keep it up and keep your craft going. When you retire, what’s next? [Quando trovi qualcosa che ti rende te stesso devi continuare a farla. Se ti ritiri, cosa ti resta?]»