Sette temi in sette giorni, da condividere con i partecipanti di ogni parte del mondo. Il 23 marzo è scattata la #MuseumWeek, un’iniziativa che chiede a visitatori e addetti ai lavori delle istituzioni culturali di tutto il mondo di raccontare le proprie esperienze museali attraverso i 140 caratteri di Twitter. L’obiettivo è quello di favorire la comunicazione online e la partecipazione attiva dei visitatori, ma anche di promuovere le interazioni fra istituzioni.

Un hashtag al giorno: quello di martedì 24, #souvenirsMW, invita il pubblico a condividere i ricordi che hanno di una visita al museo. Mercoledì 25 marzo il tema sarà #architectureMW, con la proposta di raccontare la storia dell’edificio, del suo quartiere e dei suoi luoghi emblematici. A seguire #inspirationMW, #familyMW, #favMW, #poseMW, per incontrare ogni tipo di pubblico.

Promossa nel 2014 da una dozzina di community manager di musei e istituzioni culturali francesi, in collaborazione con i team di Twitter, la #MuseumWeek lo scorso anno ha coinvolto centinaia musei in Europa. Una grande campagna di comunicazione internazionale, e un’occasione unica per i musei per farsi conoscere dal grande pubblico, che ha ricevuto l’endorsement – rigorosamente via Twitter – anche del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

Hanno aderito all’iniziativa decine di istituzioni italiane, tra cui la Reggia di Caserta, la Galleria Borghese e Palazzo Barberini a Roma, il Museo del cinema a Torino e il Museo della scienza e della tecnologia di Milano. Un contributo alla raccolta di bellezze culturali è arrivato dallo spazio, con Samantha Cristoforetti che ha condiviso alcune immagini di un’opera d’arte molto particolare: la Terra.

Il collettivo di artisti BRIGHT raccoglierà tutte le conversazioni legate alla #MuseumWeek per riunirle in tempo reale in un’opera d’arte digitale, in continua evoluzione in base ai tweet legati all’iniziativa, che sarà visibile a Parigi grazie a un’installazione dedicata presso la Cité de l’Architecture et du Patrimoine e su touch screen collocati in città.

Simone Gorla