Alla 92esima notte degli Oscar, tenutasi al Dolby Theatre di Los Angeles nella notte tra il 9 e il 10 febbraio, il film coreano Parasite di Bong Joon-Ho è il più premiato della cerimonia con quattro statuette. Premio al miglior film, miglior regia, miglior film internazionale e miglior sceneggiatura originale. Con tre premi segue 1917 e chiudono il podio con due Ford v Ferrari e Once upon a time…in Hollywood, tutti in gara per il miglior film. Tre ore di cerimonia per 24 premi in tutto, senza un presentatore per il secondo anno di fila.
Apertura e critiche – La serata è stata aperta dall’esibizione dell’attrice e cantautrice Janelle Monáe, che ha cantato la sua Come alive modificando il verso «That’s when I come alive like a schizo running wild», cantando invece: «It’s time to come alive because the Oscars is so white» («È ora di svegliarsi, perché Oscar sono così bianchi»). Non è stata l’unica stoccata ai presunti razzismo e sessismo dell’Academy. Natalie Portman ha calcato il red carpet con una cappa nera di Dior su cui erano ricamati in oro i nomi delle registe che non hanno ricevuto una nomination. Tra le direttrici non considerate c’erano Greta Gerwig con Little Women, che si è aggiudicato il premio per i migliori costumi ma gareggiava anche come miglior film.
Parasite campione della cerimonia – A tenere banco per tutta la serata è stato ovviamente Parasite, il cui regista Bong Joon-Ho è stato premiato da Spike Lee, che per la cerimonia ha indossato uno smoking viola e giallo per omaggiare la star del basket Kobe Bryant, recentemente scomparso. Il regista coreano ha avuto la meglio su Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Sam Mendes e Todd Phillips. Registi che sono stati sbaragliati anche nella categoria del miglior film.
Oscar alla recitazione – I premi per la recitazione sono stati i più variegati. Joaquin Phoenix si è aggiudicato la statuetta per miglior attore protagonista in Joker e la miglior attrice protagonista è stata Renée Zellweger per la sua performance in Judy. Brad Pitt ha ottenuto il suo primo Oscar come attore non protagonista in Once Upon a Time…in Hollywood, mentre Laura Dern per il suo ruolo in Marriage Story.
Phoenix e l’impegno sociale – Nel discorso di accettazione del premio Joaquin Phoenix ha ringraziato il cinema: «Il dono più grande che mi ha dato è quello di poter dare voce a chi voce non ce l’ha. È arrivato il momento di iniziare a farci portavoce di altre cause». E poi ha rivolto un appello a lottare a favore dei «diritti, contro le diseguaglianze di genere, il razzismo, o la discriminazione Lgbt». Dopo aver fatto riferimento anche alla causa vegana di cui è sostenitore, ha concluso il suo discorso citando una frase del fratello quando aveva 17 anni: «Corri in soccorso agli altri e la pace ti seguirà».
Pitt e l’impeachment – Dal palco del Dolby Theatre Brad Pitt ha ringraziato Tarantino per l’Oscar, ricordando che «ora dobbiamo cominciare a dimostrare il nostro affetto per i nostri stuntman». In Once Upon a Time…in Hollywood infatti Pitt interpreta Cliff Booth, lo stuntman dell’attore di Hollywood Rick interpretato da Leonardo DiCaprio. Ma Pitt ha colto l’occasione per occuparsi dell’impeachment del presidente Trump: «Mi hanno detto che avevo solo 45 secondi qui, 45 secondi in più di quanto il Senato ha dato questa settimana a John Bolton». Qualche giorno prima infatti la testimonianza dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca era stata bloccata dal Senato a maggioranza repubblicana.
Scorsese a bocca asciutta – Il 10 è un numero sfortunato per Martin Scorsese. È la seconda volta nella sua vita che il regista arriva in gara agli Oscar con 10 nomination per non portarsi a casa nemmeno una statuetta. The Irishman era nominato nelle principali categorie ma il film distribuito da Netflix non l’ha spuntata. A Gangs of New York nel 2003 era andata allo stesso modo. Scorse si è dovuto accontentare della standing ovation che gli ha tributato la platea dopo l’omaggio di Bong Joon-ho: «Quando ero giovane e studiavo cinema c’era un detto che recitava: il più personale è anche il più creativo. Era una citazione dal nostro grande Martin Scorsese. A scuola ho studiato tutti i suoi film. Essere nominato al suo fianco è stato un grande onore, non avrei immaginato di poter vincere».
Gli altri premi – Toy Story 4 si aggiudica il premio per il miglior film d’animazione. La miglior sceneggiatura non originale va a Jojo Rabbit, che si aggiudica così un solo premio dei sei a cui era stato nominato. La miglior scenografia è andata a Once Upon a Time…in Hollywood, mentre i migliori costumi a Little Women. 1917 conquista il miglior sonoro e i migliori effetti speciali ma è a Joker che va la statuetta per la miglior colonna sonora. La miglior canzone originale è (I’m Gonna) Love me Again di Elton John e Bernie Taupin, apparsa nel biopic sul cantante inglese Rocketman.
La lista dei principali vincitori
Miglior film
1917
Ford v Ferrari (Le Mans ‘66)
The Irishman
Jojo Rabbit
Joker
Little Women
Marriage Story
Once Upon a Time…in Hollywood
Parasite
Miglior regia
Bong Joon-Ho, Parasite
Sam Mendes, 1917
Todd Phillips, Joker
Martin Scorsese, The Irishman
Quentin Tarantino, Once Upon a Time…in Hollywood
Miglior attore protagonista
Antonio Banderas, Dolor y Gloria
Leonardo DiCaprio, Once upon a Time…in Hollywood
Adam Driver, Marriage Story
Joaquin Phoenix, Joker
Jonathan Pryce, The Two Popes
Miglior attrice protagonista
Cynthia Erivo, Harriet
Scarlett Johansson, Marriage Story
Saoirse Ronan, Little Women
Charlize Theron, Bombshell
Renée Zellweger, Judy
Miglior attore non protagonista
Tom Hanks, A Beautiful Day in the Neighborhood
Anthony Hopkins, The Two Popes
Al Pacino, The Irishman
Joe Pesci, The Irishman
Brad Pitt, Once upon a Time…in Hollywood
Miglior attrice non protagonista
Kathy Bates, Richard Jewell
Laura Dern, Marriage Story
Scarlett Johansson, Jojo Rabbit
Florence Pugh, Little Women
Margot Robbie, Bombshell
Miglior sceneggiatura originale
1917
Knives Out
Marriage Story
Once Upon a Time…in Hollywood
Parasite
Miglior sceneggiatura non originale
The Irishman
Jojo Rabbit
Joker
Little Women
The Two Popes