Una gara contesa fino all’ultimo minuto quella delle stelle di Hollywood. Oggi, lunedì 13 gennaio, verranno ufficialmente elencate le 24 candidature degli Oscar 2020, mentre per le premiazioni si dovrà aspettare il 9 febbraio. Tra i favoriti C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, 1917 di Sam Mendes e Joker di Todd Philips.
Le previsioni – Secondo i pronostici, grazie alle precedenti premiazioni dei Golden Globes del 5 gennaio e del Critics Choice Award del 12 gennaio, la statuetta dorata come miglior film potrebbe essere contesa tra Tarantino e la sua Hollywood segnata dalla famiglia Manson, la fratellanza di un gruppo di giovani soldati durante la prima guerra mondiale raccontata nel 1917 di Sam Mendes (che ha già conquistato il botteghino americano superando Star Wars con 36,5 milioni di incasso) e Parasite, storia di diversità di classe con sensibilità asiatica, o meglio sudcoreana, come possibile miglior film straniero. Tra i meno scontati ma papabili di vittoria ci sono anche The Irishman di Martin Scorsese, grande investimento di Netflix che non ha ottenuto – per ora – gli elogi sperati, Joker di Todd Philips che molto probabilmente si aggiudicherà una nomination per la magistrale interpretazione di Joaquin Phoenix, Jojo Rabbit del regista neozelandese Taika Waititi e la sua «satira anti-odio sul nazismo» in cui un bambino ha come amico immaginario il Fuhrer e non accetta che la madre offra un nascondiglio a una ragazza ebrea e in ultimo, proprio grazie ai suoi effetti speciali, Avengers the end Game come miglior film d’animazione.
I migliori lui e lei – Escluso Phoenix, che pare essere già sul palco con la statuetta in mano solo per il suo ballo sulle scalinate in Joker, vanno segnalati Adam Driver (Storia di un matrimonio), Leonardo DiCaprio (C’era una volta a… Hollywood), Taron Egerton, che interpreta Elton John in Rocketman, e Antonio Banderas, già premiato a Cannes per Dolor y Gloria di Pedro Almodovar. Per le donne la candidata numero uno è Renee Zellweger per la sua versione di Judy Garland nel film Judy, seguita da Charlize Theron in Bombshell, e da Scarlett Johanson che compare in due diversi film in lizza: Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit. Tra le più giovani, Saoirse Ronan per Piccole donne, e in risposta all’hashtag #Oscarsowhite (la critica nata negli ultimi anni secondo cui gli Oscar sarebbero una premiazione poco attenta alla diversità) Cynthia Erivo per Harriet, Awkwafina per The Farewell e Lupita Nyong’o per Noi.
Fun facts – Anche per quest’anno la cerimonia di premiazione non avrà un presentatore, e altre che vanno tenute d’occhio: una decisione presa da Karey Burke, presidente di ABC Entertainment, il network che manda in onda la cerimonia in accordo con l’ente che organizza gli Oscar, l’Academy of Motion Picture Arts and Science. Le motivazioni alla base sono legate al contenimento della durata della serata (che non deve superare le tre ore) e che l’hanno scorso è stata vista da 29 milioni e 600mila spettatori. Altro tema quello di dare più spazio ai veri protagonisti dell’evento: i film, così da evitare riflettori su personaggi specifici e non incappare in polemiche lontane dal vero scopo della serata. Le nomination possono essere seguite in diretta streming dal sito Oscar.com e ad annunciarle ci saranno gli attori John Cho e Issa Rae.
1 – La prima edizione degli Academy Awards fu il 16 maggio 1929 e fu poco più di una cena tra amici e amici di amici con 270 invitati al Roosevelt Hotel di Los Angeles. Due anni prima, nel 1927 si formò l’Academy, che all’epoca era più che altro il salotto di una libreria in cui si scelse anche il simbolo del famoso premio. La statuetta fu realizzata da Cedric Gibbons, direttore artistico della Metro-Goldwyn-Mayer, è in bronzo massiccio placcata in oro 24 carati – e rappresenta un cavaliere che brandisce una spada fisso su una base a forma di pellicola cinematografica. La scelta del nome “Oscar” pare sia dovuta alla somiglianza del cavaliere con lo zio di Margaret Herrick, prima segretaria della libreria dell’Academy poi direttore esecutivo dell’associazione. Per ottenere 50 statuette ci vogliono 3 mesi di lavoro.
2 – Solamente cinque registe donne sono state nominate agli Oscar, tra queste: Lina Wertmuller per Pasqualino Settebellezze, Jane Campion per Lezioni di Piano, Sofia Coppola per Lost in Transation, Kathryn Bigelow con The Hurt Locker – che è fino ad ora l’unica ad aver ottenuto anche il premio – e Greta Gerwig nominata per il suo debutto Lady bird e ri-nominata quest’anno con Piccole Donne. Oltre ad essere una possibile candidata donna, Gerwig fa anche parte della prima coppia che potrebbe essere nominata agli Oscar, e per due film diversi, infatti con lei sul red carpet ci sarà anche Noah Baumbach suo compagno di vita in gara con Storia di un matrimonio.
3 – #Oscarnotsowhite è stato uno degli hashtag più usati negli ultimi anni per le candidature “troppo bianche” e poco attente alle diversità culturali e di genere degli Oscar. Ma quest’anno le cose potrebbero andare diversamente – dopo aver visto le candidature ai Golden Globe e ai Bafta. Da segnalare anche la presenza del film sudcoreano Parasite che già ha impresso il suo posto nella storia cinematografica per essere il primo film coreano ad aver ricevuto una Palma d’Oro a Cannes e che ha ricevuto le nomination per i Golden Globe.
4 – Un Oscar giovanissimo quello che potrebbe aggiudicarsi il dodicenne Roman Griffin Davis per la sua parte da protagonista in Jojo Rabbit, e che per il momento ha già vinto come miglior giovane interprete secondo i Critic’s Choice Awards.
5 – L’Italia è il Paese straniero ad essersi aggiudicato più statuette dorate. Quest’anno tra i candidati potrebbe esserci il Traditore interpretato da Pierfrancesco Favino di Marco Bellocchio, che a Cannes era stato accolto da 13 minuti di applausi.
6 – Chi non vince l’Oscar, o come aveva proposto Lina Wertmuller dopo aver ricevuto quello alla carriera «chiamiamolo Anna», non va via a mani vuote. Nella gift bag di consolazione, che sarebbe meglio tradurre come una “borsa per donare”, sono presenti diversi oggetti di valore ma tra questi anche un voucher con il nome di chi ha ricevuto il premio e 10mila pasti da devolvere a un’associazione nel campo della beneficenza.