Alla 90esima notte degli Oscar, il 4 marzo 2018 al Dolby Theatre di Los Angeles, l’Italia ci sarà. A rappresentarla, l’ultimo film di Luca Guadagnino – Chiamami con il tuo nome  – che si è aggiudicato quattro nomination: il ventiduenne Timothée Chalamet è candidato come miglior attore, mentre Mistery of Love di Sufjan Stevens concorrerà come miglior canzone. Ma la pellicola, che racconta la storia d’amore tra Elio (Chalamet), un diciassettenne residente in Italia, e lo studente americano Oliver (Armie Hammer) e sarà proiettata nelle sale della Penisola a partire da giovedì 25 gennaio, concorre anche per la miglior sceneggiatura non originale (adattata da James Ivory) e per l’ambitissima statuetta al miglior film.

La corsa al miglior film – Sono otto, oltre al film di Guadagnino, i titoli in lizza per quest’ultima categoria, che è forse la più chiacchierata ad ogni edizione degli Academy Awards: c’è Tre manifesti a Ebbing, Missouri del regista angloirlandese Peter McDonaugh con sette candidature in totale e Dunkirk di Christopher Nolan, che di nomination ne ha collezionate otto. L’ora più buia di Joe Wright cercherà di accaparrarsi sei statuette – tra cui quella al miglior attore protagonista per Gary Oldman-Winston Churchill – mentre Get Out di Jordan Peele concorre per quattro. In gara anche Lady Bird di Greta Gerwig, Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson – forse l’ultima fatica di Daniel Day-Lewis prima della pensione – e The Post di Steven Spielberg, che dopo il pieno di candidature ai Golden Globe lo scorso 7 gennaio, a sorpresa questa volta può contare solo su due nomination. Chi invece può sperare di farla da padrone nella notte delle stelle è Guillelmo del Toro: è sua infatti La forma dell’acqua, una favola fantasy che approderà in Italia per San Valentino e che conquista tredici candidature.

Quote rosa – Gli Oscar 2018 si preannunciano con un tocco di femminilità più marcato del solito: Rachel Morrison è la prima donna, nella storia dell’Academy, che potrebbe aggiudicarsi il premio per la miglior fotografia, mentre Greta Gerwig, dopo otto anni, con il suo Lady Bird riporta un pizzico di rosa tra le candidature a miglior regista. Solo cinque donne, nell’arco di tutte le 90 edizioni, sono state scelte in questa categoria: la prima fu l’italiana Lina Wertmüller nel 1977 con Pasqualino Settebellezze. Italiana è anche Alessandra Querzola – ex studentessa dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia – che quest’anno si è aggiudicata una nomination tecnica per gli arredi di scena in Blade Runner 2049. Maryl Streep, invece, che ha già vinto tre volte, con questa edizione arriva a quota 21 candidature e si contenderà il titolo di miglior attrice con Sally Hawkins, Frances McDormand, Margot Robbie e Saoirse Ronan.

Dopo Weinstein – Gli strascichi dello scandalo sulle molestie sessuali che ha travolto Hollywood dopo l’ondata di denunce contro il produttore Harvey Weinstein continuano a farsi sentire e influenzano anche l’Academy. Christopher Plummer – che ha sostituito Kavin Spacey in Tutti i soldi del mondo dopo che quest’ultimo è stato accusato di abusi su minori – si è guadagnato la candidatura come migliore attore non protagonista. Resta escluso dalla lotta al titolo di miglior attore protagonista, invece, James Franco, che dopo aver vinto un Golden Globe nella stessa categoria per la sua interpretazione in The Disaster Artist è stato accusato di «comportamenti inappropriati» da cinque colleghe.