Gli eredi di Pippo Baudo non hanno ancora formalmente accettato la sua eredità da circa 10 milioni, nonostante siano passati tre mesi dall’apertura del testamento. Alla lettura delle ultime volontà, lo scorso 9 settembre a Bracciano in provincia di Roma, erano presenti Tiziana Baudo (nata nel 1970 da Angela Lippi) e Alessandro Baudo (nato nel 1962 da Mirella Adinolfi, riconosciuto nel 1996) e l’assistente storica Dina Minna, a cui il presentatore aveva destinato una quota molto simile a quella dei figli. Il ritardo solleva alcuni interrogativi: di norma l’eredità si accetta entro giorni, non mesi. A rallentare la procedura sarebbe la stima del patrimonio del defunto, che appare bassa rispetto alla carriera milionaria del conduttore siciliano, morto il 16 agosto a 89 anni.
L’eredità – Baudo, per esempio, guadagnò 800mila euro per ciascuna delle 13 edizioni di Sanremo condotte. Inoltre, secondo le stime di Open, i suoi immobili potrebbero arrivare a un valore di oltre 6 milioni: quattro sono in via della Vite a Roma (la casa a 6 piani in cui ha vissuto fino alla sua morte) cui vanno aggiunti, sempre a Roma, l’ufficio a 7 vani in Prati e 17 terreni tra Noto, Siracusa e Fiano Romano. La Villa Torre delle Stelle, comprata in Sardegna insieme alla ex moglie Katia Ricciarelli, è stata venduta nel 2018. Nel 1998 il giornalista e scrittore Emilio Randacio nel suo libro “Pippo e il suo clan” stimò il patrimonio in decine di miliardi di lire (circa 8 milioni di euro).
Polemiche con Ricciarelli – Proprio l’ex moglie (da cui aveva divorziato nel 2007) aveva iniziato una polemica nei giorni immediatamente successivi all’apertura del testamento: «Pippo non so neanche di cosa sia morto. Nulla di nulla. Mi aspettavo un minimo di cortesia da parte di chi gli stava accanto». Ricciarelli non ha risparmiato neanche l’assistente Dina Minna: «Se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere». Minna aveva risposto con una diffida formale e una controreplica: «Alla fine, Pippo, Katia non voleva più neanche vederla»
