Verdi è “l’autore più attuale che ci possa essere”. A dirlo è Davide Livermore, regista che ha curato l’allestimento dell'”Attila” di Verdi, l’opera che aprirà la stagione teatrale della Scala di Milano. Attila, dice Livermore, è “lo specchio implacabile della società del tempo attraverso cui vedere ipocrisie e lati oscuri”. L’appuntamento è venerdì 7 dicembre alle 18 per la prima, diretta dal maestro Riccardo Chailly, con soprintendenza di Alexander Pereira.
Gli interpreti – La stagione teatrale riparte dunque da Verdi, con la seconda opera della trilogia giovanile, dopo Giovanna d’Arco che ha aperto la stagione 2015/2016. “Attila re degli Unni” sarà portato in scena da Ildar Adbrazakov, alla sua terza partecipazione alla prima del 7 dicembre. Debutto scaligero assoluto per la soprano spagnola, Saioa Hernández, che interpreterà per la prima volta la vergine guerriera Odabella.
Una prima diffusa – La prima sarà trasmessa in diretta su Rai Uno, Radio 3 e Rai Uno HD. Inoltre, saranno coinvolte 17 emittenti radiofoniche mondiali ospiti del circuito Euroradio. Anche le televisioni europee, tra cui Arte, trasmetteranno l’opera in diretta.
Il comune di Milano ha lanciato, in collaborazione con la Rai e teatro della Scala, l’iniziativa “Prima diffusa” che prevede 37 proiezioni in nove municipi del comune, a ingresso libero. Le proiezioni si aggiungono agli eventi dedicati alla prima e all’opera previsti dall’1 al 9 dicembre.
Le polemiche – L’allestimento dell’opera ha subito variazioni alla scenografia nel corso dell’anno. La regia ha modificato la scena del grande crollo del ponte sul palco, a rappresentare lo sfascio morale dei mores romani, per rispetto alle famiglie coinvolte nella tragedia del Ponte Morandi di Genova. “Non mi interessa fare grandi effetti teatrali a discapito della sensibilità delle persone”, ha spiegato Davide Livermore. Alla vigilia della prima si è aperta una polemica sulla scena, denunciata come blasfema e offensiva della sensibilità religiosa, in cui una statua della Madonna viene gettata per terra e distrutta. Come rivela Il Fatto Quotidiano, la statua sarebbe stata sostituita con un oggetto raffigurante un altro simbolo.
Il contributo del Comune – Intanto il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato che il contributo del comune per La Scala salirà da 5 milioni, stanziati nel 2017, a 5,5 milioni. Inoltre, il Comune ha rinunciato alla quota di biglietti della prima riservati all’amministrazione. Non ci sarà la vendita solidale, ma i biglietti saranno rivenduti dalla biglietteria della Scala per un massimo di tremila euro l’uno, perché, ha affermato Sala, “abbiamo l’obiettivo di tenere i conti”.