Lo striscione messo in mostra fuori dal teatro Valle giovedì mattina

Lo striscione messo in mostra fuori dal Teatro Valle giovedì mattina

Gli ex occupanti del Teatro Valle di Roma, dopo tre mesi di calma, sono tornati a protestare. È successo giovedì mattina, quando una sessantina di militanti ha organizzato una manifestazione nel foyer del teatro “perché gli impegni presi dalle istituzioni non vengono rispettati”. Il teatro era stato chiuso nel maggio 2011, in seguito alla soppressione dell’Ente Nazionale Teatrale, e un mese dopo occupato da un gruppo di lavoratori dello spettacolo, attivisti e liberi cittadini. La situazione si è sbloccata solo lo scorso agosto quando gli occupanti hanno lasciato lo stabile in modo che si potessero iniziare lavori di restauro e di messa a norma della struttura. Nella stessa occasione il Valle ha stipulato una convenzione con il Teatro di Roma, che avrebbe dovuto coinvolgere gli ex occupanti nel processo verso la riapertura.

Una portavoce dei manifestanti ha spiegato che in realtà non si è trattato di un’occupazione: “Abbiamo trovato la sala aperta, non ne sapevamo nulla, dopo tante promesse su una gestione e una tutela partecipate veniamo trattati da terzi incomodi”. Proprio nella mattinata di giovedì era previsto nella sala un incontro tra il proprietario privato dello spazio di accoglienza del teatro, il marchese Capranica Del Grillo, e il ministero dei Beni Culturali per il passaggio di consegne del locale.

Alcuni giorni fa Giovanna Marinelli, Assessore alla Cultura di Roma, aveva reso nota la riapertura del Valle nel 2015 con l'”Operetta burlesca” di Emma Dante, precedentemente saltata a causa dello sfratto del Teatro Eliseo. Un annuncio a cui gli ex occupanti avevano reagito con un comunicato stampa dal titolo “Triste è la città che chiude i suoi teatri”.

La stessa frase compariva sullo striscione posto fuori dall’edificio e sul comunicato stampa pubblicato nella mattinata di giovedì 27 novembre per proclamare la “simbolica occupazione” del foyer del Valle. La mattinata di proteste si è conclusa dopo una conferenza stampa: “Lo sgombero dell’Eliseo è stato una vergogna, e non c’è una politica culturale. Il Valle deve diventare pubblico”. Dopo la conferenza i manifestanti hanno lasciato il teatro, subito chiuso dalla polizia.

I militanti, in gran parte attori e artisti, hanno già annunciato due eventi che avranno luogo allo Spin Time, in via Santa Croce in Gerusalemme: un’assemblea pubblica, sabato 29 novembre, e un tavolo di lavoro con gli artisti che hanno preso parte all’esperienza del Valle occupato, lunedì 1 dicembre.

Andrea de Cesco