Uno dei tre affreschi recuperati dai Carabinieri negli Usa (foto Ansa).

Uno dei tre affreschi recuperati dai Carabinieri negli Usa (foto Ansa).

Dopo sessant’anni tornano in Italia. Tre affreschi rubati nel 1957 dai locali della Soprintendenza Archeologica di Pompei sono stati recuperati negli Stati Uniti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in collaborazione con l’Ice (Istituto Nazionale per il Commercio Estero). I dipinti, risalenti al I secolo a. C., appartenevano alla collezione privata di un defunto magnate americano e stavano per andare all’asta. Le tre opere d’arte raffigurano rispettivamente una giovane donna con un amorino sulla spalla, una figura maschile e una figura femminile con un’oinochoe (una sorta di brocca usata nell’antica Grecia per versare il vino). I particolari del ritrovamento sono stati raccontati durante una conferenza stampa tenutasi martedì 26 maggio a Roma nel Comando dei Carabinieri di via Anicia. Alla conferenza hanno presenziato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e l’ambasciatore americano in Italia, John R. Phillips.

Lunedì lo stesso Franceschini ha invece inaugurato la mostra “Pompei e l’Europa 1748-1943”, ospitata dal 26 maggio al 2 novembre 2015 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In occasione dell’esposizione sono stati esposti nell’Anfiteatro di Pompei venti calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79, recentemente restaurati. I calchi si trovano all’interno di una speciale piramide alta dodici metri e collocata al centro dell’arena nel sito archeologico. Si vedono, per esempio, una mamma con un bambino in piedi sul suo grembo, un bimbo di circa due anni e un adulto colpito da una trave. Questo gruppo fu ritrovato nella casa del “Bracciale d’oro”. Le analisi ai raggi X hanno rilevato che all’interno dei calchi in gesso è conservata l’intera struttura ossea delle vittime, a conferma della teoria secondo cui i pompeiani sono morti all’istante, a causa della nube ardente di trecento gradi che li ha investiti.

Andrea de Cesco