Gli occhi gli brillano per l’emozione appena si siede al centro del tavolo nella sala stampa del Teatro Ariston. E Amadeus è il primo ad ammettere quello che già appare chiaro guardandolo: «Sono emozionato, lasciate che il bambino che è in me esca. Questo è il sogno di una vita». Ancora preoccupato per la tempesta di critiche che gli si è riversata addosso per il “passo indietro”? Non sembrerebbe. «Ho la coscienza a posto. Sono qua a Sanremo da dieci giorni, un po’ ovattato, penso solo al Festival e vado avanti. Senza badare alle critiche». Anzi, rivendica la scelta delle dieci donne accanto a sè che tanto ha fatto discutere: «Le ho volute io per sensibilizzare sui temi del femminicidio e della violenza. Sanremo è una grande vetrina in cui ognuna di loro può portare la propria storia, fatta sia di momenti forti che di più leggeri».

L’intrusione di Fiorello nel bel mezzo della conferenza stampa
Fiorello si prende la scena – Ma non tutto è pronto, o meglio, preparato. «Lo abbiamo già visto nei giorni precedenti», ride il presentatore e direttore artistico del Festival di Sanremo numero 70, forse riferendosi alla sua gaffe. «Non so cosa farà Fiorello, né Tiziano Ferro o Roberto Benigni. Tutto questo renderà il Festival piacevolmente imprevedibile». E infatti anche la prima conferenza viene interrotta da un arrivo a sorpresa. «Non date retta a quello che dice Amadeus, lui non è cattivo, ma semplicemente non pensa a quello che fa», scherza Fiorello per difendere l’amico. Tra un’imitazione del direttore di RaiUno Stefano Coletta, un aneddoto di lui ed Amadeus in una discoteca di Ibiza tra ballerini nudi e qualche battuta sui cantanti in gara, «Junior Cally? L’ho invitato alla cresima di mia figlia», lo showman di Catania si appresta a diventare il vero mattatore della rassegna. Però assicura: «Amadeus mi ha chiamato per stare al suo fianco, né un passo avanti, né un passo indietro». L’eco delle vecchie polemiche è sempre nell’aria, ma sembra più un pretesto per scherzarci su che non un motivo di agitazione o ansia. «Non mi sono sentito abbandonato dalla Rai, anzi, la ringrazio per la fiducia incondizionata nei miei confronti», commenta il presentatore.

Amadeus poco prima dell’inizio della conferenza
I cantanti in gara – Stefano Coletta è stato nominato direttore di RaiUno appena lo scorso 14 gennaio. Sanremo è subito un bel banco di prova, ma il dirigente non sembra affatto spaventato, anzi. «Sono contentissimo di esordire così», afferma. La musica e le canzoni saranno sempre le protagoniste, assicura, ma saranno parte di «una grammatica che vedrà una forte componente di intrattenimento». Insomma, uno show a 360 gradi che però guarda al passato per la formula. I 24 artisti in gara si esibiranno in due sere e, a differenza delle ultime edizioni targate Baglioni, la competizione delle nuove proposte tornerà in contemporanea con quella dei big. Anche gli 8 giovani finalisti saranno divisi a metà nelle prime due serate. Eugenio in Via di Gioia, Fadi, Leo Gassman e Tecla Insolia si esibiranno per primi martedì 4 febbraio. La volta di Fasma, Matteo Faustini, Gabriela Martinelli e Lula e Marco Sentieri sarà invece mercoledì 5 febbraio. La divisione dei big è invece la seguente: Achille Lauro, Anastasio, Morgan e Bugo, Diodato, Elodie, Irene Grandi, Raphael Gualazzi, Marco Masini, Rita Pavone, Riki, Le Vibrazioni e Alberto Urso per la prima sera, mentre a Giordana Angi, Francesco Gabbani, Paolo Jannacci, Junior Cally. Elettra Lamborghini, Levante, Enrico Nigiotti, Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Rancore, Tosca e Michele Zarrillo toccherà il giorno successivo.
Le novità – Le cifre tonde non si trascurano mai e l’edizione numero 70 sarà l’occasione per omaggiare le 69 rassegne precedenti. Passato, ma anche presente e futuro. Il format non è mai fermo e si rinnova, poggiando su Rai Play, il canale di streaming su cui l’azienda sta puntando molto. Su Rai Play andrà infatti in onda L’Altro Festival, dove Nicola Savino, Myss Keta e altri ospiti commenteranno senza freni le serate della kermesse, organizzando anche una personale e parallela classifica che si chiuderà sempre sabato 8 febbraio. Due classifiche e due vincitori, ma un unico Festival pensato per essere alla portata di tutti. Sempre su Rai Play ci sarà per la prima volta un canale in linguaggio dei segni grazie al lavoro di 15 diversi performers.
Il Super Bowl italiano – Le aspettative sono alte e nessuno sembra avere intenzione di abbassarle. Il direttore di Rai Pubblicità, Antonio Marano, lancia un paragone impegnativo: «Stanotte c’è stato il Super Bowl in America. Ecco, Sanremo ha tutto per essere il Super Bowl italiano». E se qualcuno nella platea fa notare che il Super Bowl divide e non unisce, che ha osato per non avere la pretesa di accontentare tutti, Amadeus non si tira indietro e rilancia: «Tutte le scelte fatte finora, le ho prese senza paura di osare».