Fiorello, Diodato e Amadeus nella serata finale di Sanremo 2020 (Epa/Ferrari)

Grazie dei fior, fra tutti gli altri li ho riconosciuti”, cantava Nilla Pizzi nel 1951, primo anno sanremese. Ma oggi dovrebbe assicurarsi che i suddetti fiori arrivino «su un carrello di scena opportunatamente realizzato e igienizzato dopo ogni utilizzo». Per il Sanremo di 71 anni dopo, celebrato in piena pandemia, nulla è lasciato al caso nel lungo protocollo sanitario che la Rai ha inviato il 3 febbraio al Comitato tecnico scientifico. Il tutto nella speranza di ottenere il sospirato via libera per lo svolgimento in sicurezza – senza pubblico – del 71esimo festival di Sanremo dal 2 al 6 marzo. Sono in tutto 75 pagine che si occupano di ogni dettaglio, dalla sanificazione dei microfoni alle interviste radiofoniche. Per dirlo con i Jalisse (dimenticati e dimenticabili vincitori nel 1997) un “fiume di parole”. Si attende adesso il responso del Cts, che potrebbe dare le proprie valutazioni anche nella giornata di oggi.

Il protocolloQuindici capitoli, otto allegati, tantissime piantine e planimetrie. Il piano di Viale Mazzini per il primo (e, si spera, unico) Sanremo dell’era Covid impone rigidissime misure di igiene e distanziamento sociale e blinda il teatro Ariston. Cast, artisti e orchestrali entreranno da ingressi separati per evitare ogni contatto non strettamente necessario e dovranno sempre indossare una mascherina Ffp2 se non sono in video. Il “roof”, che normalmente ospita la sala stampa, sarà adibito ad area trucco, con 12 postazioni distanziate: i giornalisti, invece, seguiranno il festival dal Casinò. Gli ospiti e i cantanti dovranno arrivare all’Ariston già vestiti («laddove fosse necessario sarà offerto solo il servizio di stireria», precisa il protocollo, come riporta il Corriere della Sera) e potranno indossare una semplice mascherina chirurgica solo nel percorso dal camerino al backstage, per non rovinare il trucco. Tutti coloro che faranno parte della kermesse verranno testati mediante tampone ogni 72 ore, e dovranno entrare in quarantena insieme al relativo entourage in caso di positività. Dovrà andare immediatamente in isolamento chi presenti sintomi riconducibili al Covid.

Le serate – Il distanziamento sociale dovrà essere seguito anche durante le dirette e anche per chi si esibisce in gruppo. Divieto assoluto di abbracci, dunque, ma anche di cori attorno allo stesso microfono e coreografie a meno di un metro e mezzo di distanza. Occorrerà evitare anche eccessivi ritardi in scaletta, dato che la “green room”, l’area sottopalco in cui i cantanti vengono scortati prima di ogni esibizione, può contenere al massimo 25 persone, e non ci possono essere affollamenti. Non aspettatevi però serate più corte del solito: secondo il protocollo, le dirette dureranno «dalle ore 20:40 circa per la durata di 300 minuti circa», cinque ore. Anche quest’anno, dunque, il festival si protrarrà fino a notte inoltrata.

Amadeu a Sanremo 2020 (Ansa/Ferrari)

Proteste – «Riteniamo che nemmeno il corposo protocollo presentato dalla Rai al Comitato tecnico scientifico possa garantire la salute pubblica»: il Codacons, nelle parole del presidente Carlo Rienzi, continua a chiedere che il festival 2021 venga rimandato ad altra data, affermando che il protocollo «non può offrire garanzie su ciò che avviene fuori dal teatro Ariston», dove potrebbero crearsi «assembramenti incontrollabili». Ed è «impensabile rendere il comune di Sanremo interamente zona rossa per consentire lo svolgimento della manifestazione». È il segnale che, probabilmente, nemmeno le prossime valutazioni del Cts spegneranno le polemiche sullo svolgimento della kermesse, già giunte all’apice alla fine di gennaio, quando Amadeus minacciò di lasciare la conduzione perché era stata bocciata la possibilità di avere qualsiasi tipo di pubblico in sala, anche se composto da figuranti. Intanto Martin Österdahl, il direttore esecutivo dell’Eurovision Song Contest, ha affermato che nemmeno il festival europeo, che avrà luogo a Rotterdam a maggio, si svolgerà in condizioni di normalità: le precise misure da adottare, però, verranno decise in un momento successivo, a seconda dell’andamento della pandemia. Al momento, allo studio della direzione ci sono tre diversi scenari.