Il Festival di Sanremo non è solo un evento televisivo, ma un fenomeno culturale che attraversa generazioni e passioni. Lo sa bene la professoressa Renata Zanon, docente di arte e immagine all’Istituto comprensivo Sanremo Ponente. Da insegnante appassionata ha deciso di portare il festival tra i banchi di scuola con un’iniziativa originale e coinvolgente: far disegnare ai suoi alunni i loro cantanti preferiti in gara. «Sanremo è parte della nostra identità e per i ragazzi è un momento di grande entusiasmo – racconta – Vedere le loro interpretazioni artistiche dei cantanti, con colori e dettagli personali, è stato emozionante. Ognuno ha messo su carta la propria visione della musica.»

Il racconto – Ma Renata non è solo un’insegnante con una bella idea: è una sanremese doc, nata e cresciuta nella città dei fiori. Per lei, il Festival è qualcosa che si respira nell’aria da mesi prima della serata inaugurale. «Sanremo si trasforma, diventa un palcoscenico a cielo aperto. Ogni angolo della città ha un’energia particolare, e viverlo da qui è diverso rispetto a chi lo segue da casa.» Dai ricordi d’infanzia di una Sanremo in bianco e nero alle edizioni più recenti, la prof racconta come la kermesse abbia sempre fatto parte della sua vita. «Quando ero piccola, sentivo la musica arrivare dalle case vicine, dai bar, persino dalle radio accese nei negozi. Oggi è tutto più grande, il festival ha coinvolto pian piano tutta la cittadinanza, ma l’emozione resta la stessa». Perché Sanremo, per chi lo vive davvero, non dura solo cinque giorni: è un pezzo di vita che ritorna ogni anno, sempre diverso, sempre speciale.