Dieci conduttori per trenta canzoni in un festival che «va fatto insieme». Così Carlo Conti ha annunciato al Tg1 del 15 gennaio chi lo affiancherà in almeno quattro delle cinque serate sul palco dell’Ariston che si aprirà da martedì 11 febbraio. Sembra infatti che il primo appuntamento sarà condotto in solitaria, «a meno che non riesca a convincere due amici storici». Il pensiero inevitabile è a Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, anche se la loro presenza è sempre stata smentita.

Sul palco – Per la seconda serata la «guerriera» Bianca Balti, insieme a Nino Frassica e alla «follia» di Cristiano Malgioglio («devo pensare come vestirmi»). Il venerdì «l’eleganza» di Miriam Leone, «l’energia musicale» di Elettra Lamborghini e «la brillantezza» di Katia Follesa. Poi «glamour e ironia» nella serata delle cover, con Mahmood e Geppi Cucciari. Per la finale «istituzionale» i nomi sono invece quelli di Alessandro Cattelan e Alessia Marcuzzi.

I conduttori – Un Sanremo corale, una «festa della musica», tra veterani dello spettacolo e personaggi della moda e del cinema. Bianca Balti, top model internazionale, è recentemente diventata un simbolo di coraggio, tenacia e positività dopo aver condiviso sui social l’esperienza del suo tumore ovarico. Nino Frassica, volto di punta della Rai, torna dopo il Sanremo 2016 di Conti e quelli del 2018 e 2022 di Claudio Baglioni e Amadeus. Miriam Leone sarà invece presto su Rai 1 nei panni di Oriana Fallaci, mentre Geppi Cucciari è reduce dal successo di Diamanti di Ferzan Ozpetek, film tutto al femminile da 13 milioni di euro di incassi. Nel 2017, sullo stesso palco, l’attrice e comica si schierò a favore dell’allora sindaca di Roma Virginia Raggi, contro il titolo sessista del quotidiano Libero («Je suis patata bollente») e chiese verità per il caso di Giulio Regeni. Mahmood torna dopo il successo dello scorso anno. La sua Tuta gold dell’ultima edizione firmata Amadeus ha raggiunto quota cinque dischi di platino. Infine ufficialmente accolto l’appello che Alessia Marcuzzi aveva lanciato al Corriere: «Visto che gli ultimi due anni l’ho fatto al freddo con Fiorello, l’unica cosa che chiederei è di farlo all’Ariston, al calduccio». Un’autocandidatura ironica che le è valsa la finale.

Il direttore artistico – «C’è un po’ di tutto – ha commentato il direttore artistico -. Sanremo è come sempre un’occasione per parlare di mille argomenti diversi attraverso la musica e, magari, anche con gli ospiti. I temi? L’amore, i rapporti personali e familiari, il mondo attorno a noi. Ma, in alcuni casi, anche la leggerezza di cantare in allegria». Un’edizione che arriva dopo i successi record degli ultimi cinque anni diretti da Amadeus. La Rai ha ora puntato su Carlo Conti, che rassicura: «quest’anno, avendo reintrodotto il DopoFestival, al massimo andremo avanti fino all’una». E ancora: «Energia, energia. Sono tutti molto contenti. E poi magari ci sarà un’altra sorpresa».