«A norma di regolamento e delle valutazioni tecniche effettuate, la canzone “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro resta in gara». Comincia così il comunicato con cui la Rai afferma la decisione di riammettere i due cantanti e il loro brano al Festival di Sanremo. L’ipotesi per cui il brano era stato sospeso dalla kermesse già subito dopo la prima serata, era che fosse un plagio del brano “Silenzio”, scritto da Andrea Febo (lo stesso autore del testo di Meta-Moro) e presentato alle selezioni di Sanremo Giovani 2016. Ermal Meta e Fabrizio Moro si esibiranno dunque per settimi nella terza serata del Festival, l’8 febbraio, proprio perché il brano è stato giudicato “nuovo”, e quindi adatto a proseguire la competizione canora.
Il precedente – Il brano «contiene stralci del brano “Silenzio” in misura inferiore a un terzo delle durata, quindi la circostanza che il brano sia stato già fruito non inficia la novità della canzone in gara». In altre parole, il brano è solo in parte uguale a quello scritto da Febo e cantato da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali (a questo link la canzone) e presentato alle selezioni di Sanremo Giovani 2016. L’ammissione del brano crea dunque un precedente. Il fatto che una canzone, un componimento artistico e popolare possa essere sezionato e giudicato come inedito oppure no quasi con una formula matematica, promette di scatenare polemiche. È davvero possibile calcolare la qualità e la novità di una canzone?
Il caso – Si è trattato del primo “caso” emerso in questa 68esima edizione del Festival. «Io ho una posizione molto prudente non vorrei commettere una fregnaccia, non so che competenze avrò ma ci riuniremo e sapremo a che punto siamo con questa storia», aveva affermato il direttore artistico del Festival, Claudio Baglioni, nelle ore precedenti alla decisione di riammettere i due artisti in gara. Ermal Meta e Fabrizio Moro non hanno cantato nella seconda serata della kermesse, mercoledì 7 febbraio: la direzione del Festival aveva deciso di sospendere la loro esibizione proprio per aver più tempo a disposizione per capire se davvero “Non mi avete fatto niente” fosse un plagio di “Silenzio” e poter dunque decidere della sorte del brano.
La replica – Questo caso è volato anche sui social, anche grazie ai cantanti sospesl. Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno pubblicato sui loro profili Facebook lo stesso lungo post, nel quale hanno definito «assurdamente ridicola» l’accusa di plagio. Numerose critiche alla sospensione e alla possibilità di esclusione sono arrivate poi da Twitter, dove sono stati numerosi i messaggi di supporto agli artisti, con gli hashtag #IostoconMetaMoro e #IoNonCiSto.
E comunque all’oratorio per i canti domenicali in Chiesa sarebbero stati più competenti e organizzati!#NonMiAveteFattoNiente #IoStoConMetaMoro
— Anna Schegge? (@AnnaSchegge) 8 febbraio 2018
Baiguini su @rtl1025 :”Mi sembra veramente un polverone inutile, cercare di trovare il pelo nell’uovo ” ??? #IoStoConMetaMoro #NonMiAveteFattoNiente @famedalupi
— MariglenaTola (@mariglena_tola) 8 febbraio 2018
È orribile l’accanimento mediatico contro due poeti come Fabrizio Moro ed Ermal Meta, e non capisco nemmeno la polemica visto che quando avete scelto la canzone come partecipante il fatto che il ritornello fosse preso da un’altra non vi ha impedito di sceglierla #IoStoConMetaMoro
— plume? (@WOLV4S) 8 febbraio 2018