Non mi avete fatto niente vince la 68 esima edizione del Festival di Sanremo. La canzone sospesa e poi riammessa di Ermal Meta e Fabrizio Moro, sbanca la kermesse canora con una canzone dedicata alle vittime del terrorismo. Dopo la prima serata, Non mi avete fatto niente era stata accusata di plagio poichè aveva lo stesso ritornello di un brano presentato al Sanremo Giovani del 2016. Dopo un giorno di sospensione la Rai, dopo una perizia, ha riammesso alla gara il duo: il resto lo ha fatto il numerosissimo pubblico della coppia che, in particolare sui social, ha spinto Moro e Meta alla vittoria di ieri sera.

IL RITORNO DI LAURA PAUSINI- Non mi avete fatto niente vince un Festival di canzoni debolucce – vero – ma che ha comunque saputo dare spettacolo. Claudio Baglioni si è definito più volte in sala stampa il “Dittatore artistico” del Festival e così è stato: in alcuni tratti della kermesse qualcuno ha pensato che i brani in gara fossero degli intermezzi di un suo concerto. Una scelta autoreferenziale che, tutto sommato si è rivelata di successo: forse proprio per la mancanza di brani entusiasmanti, al Festival ci si è rifatti le orecchie grazie alle canzoni nazionalpopolari del Direttore. Così è stato anche nella serata conclusiva, in cui Baglioni ha duettato con Laura Pausini sulle note di Avrai, la canzone che il cantautore romano dedicò nel 1982 fa al figlio Giovanni (presente in sala). Dopo aver dato forfait nella prima serata, Pausini ha illuminato l’Ariston pur non avendo ancora superato completamente la fastidiosa laringite che l’aveva messa fuorigioco.

LA “VECCHIA” E IL “PLAGIO” – Due le canzoni che hanno fatto chiacchierare di più nella città dei fiori. Una vita in vacanza de Lo Stato Sociale sarà uno dei tormentoni del dopo festival e forse anche di più. Irriverenti e sbarazzini, hanno conquistato il pubblico anche per la loro interpretazione: orchestra con gli occhiali da sole e una ballerina di 83 anni sul palco. Per tutt’altri motivi, invece, hanno suscitato interesse Ermal Meta e Fabrizio Moro. I due cantautori hanno regalato agli appassionati un vero caso in vecchio stile: accusati di plagio sono stati prima accusati e poi riammessi per grande gioia dei loro numerosissimi fan che, soprattutto sui social, li hanno sostenuti durante tutto il corso della manifestazione, arrivando perfino a scagliarsi contro alcuni giornalisti. Un affetto straripante che ha portato alla vittoria finale.

IL “DITTATORE” E UN TRIO VINCENTE – La rivoluzione baglioniana del Festival di lasciare spazio alla musica è stata vincente quasi come la scelta dei suoi compagni di viaggio. La coppia Favino-Hunziker ha dimostrato di saper ballare, cantare, recitare e perfino suonare il sax: due che sanno praticamente far tutto, ma comunque senza aver mai dato l’impressione di essere perfetti. Lo stesso non è riuscito a Baglioni che più di una volta è scivolato nell’autoreferenzialità: qualcuno addirittura ha pensato che le canzoni in gara fossero un intermezzo di un suo megaconcerto. Scherzi a parte, nonostante qualche gag di troppo che ha rallentato la gara, il tridente ha funzionato. Molto apprezzati anche gli ospiti di questa edizione: da Fiorello, mattatore in apertura, passando da Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Gino Paoli e Gianni Morandi, ognuno di loro ha saputo emozionare il pubblico che ha ripagato il Festival con picchi di share che in Rai non vedevano dal 1999, superando anche il triennio di Carlo Conti.

GLI ALTRI PREMI – Ron si aggiudica il premio della Critica, con la canzone Almeno pensami. A Lo Stato Sociale il premio della Sala Stampa Radio/TV “Lucio Dalla”, mentre il premio miglior interpretazione “Sergio Endrigo” è andato a Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico per la canzone Imparare ad amarsi. Il premio per il miglior testo, assegnato dalla giuria degli esperti e intitolato a “Sergio Bardotti” è andato a Mirkoeilcane, classificatosi secondo tra le nuove proposte con Stiamo tutti bene. Max Gazzè ha vinto il premio “Bigazzi” per la miglior composizione musicale. Chiude la carrellata dei premi quello “Tim Music” per il brano più ascoltato sull’app di Tim sponsor dell’evento è stato assegnato a Ermal Meta e Fabrizio Moro.