«C’è stata una sproporzione, un chiaro squilibrio tra il voto popolare e una giuria composta da poche decine di persone che ha provocato le polemiche. Questo è il vero punto che deve farci riflettere. Questo sistema funziona o no? Va corretto chiaramente anche perché il pubblico si senta rappresentato». Così il presidente Rai, Marcello Foa, ha preso posizione sulla questione del metodo di votazione che ha decretato Mahmood vincitore del Festival di Sanremo 2019 a scapito del superfavorito Ultimo, a cui il televoto finale aveva assegnato il 46,5% delle preferenze.

Come funziona il sistema di voto – Il verdetto è risultato dalla media ponderata di tre categorie di votanti: il pubblico da casa che, con il televoto, ha inciso per il 50%, i giornalisti della sala Stampa, le cui scelte hanno pesato per il 30% e, infine, la giuria d’Onore, che ha contato il 20%. La votazione conclusiva, rivolta solo ai tre finalisti, vedeva Ultimo trionfare tra i telespettatori (46,5%), ma non tra le giurie, che l’hanno apprezzato solo per il 24,7%. Mahmood, invece, apparentemente sconfitto al televoto (14,1%), ha ottenuto il 63,7% dalle due giurie, ribaltando, dunque, il risultato finale.

L’esposto del Codacons – Incandescente la reazione del web, che ha inveito contro un sistema penalizzante nei confronti del televoto: «Allora diciamolo che non conta nulla!», si è scatenato il pubblico sui social, gettando illazioni anche su un possibile boicottaggio del voto da casa. E a difesa dei telespettatori è intervenuto anche il Codacons. L’associazione dei consumatori ha annunciato che «depositerà domani (11 Febbraio, ndr) un formale esposto all’Autorità per la concorrenza denunciando il meccanismo di voto dell’ultima serata del Festival, che ha di fatto annullato le preferenze espresse dal pubblico con possibile danno economico per i cittadini». Con la vittoria di Mahmood, «il voto del pubblico da casa è stato di fatto annullato e umiliato», si legge in un esposto del Codacons del 10 Febbraio: il danno sarebbe stato arrecato a quegli utenti che, da casa, hanno pagato per esprimere la propria preferenza. Stando al testo dell’esposto, si configurerebbe addirittura la fattispecie di pratica commerciale scorretta. Per questo l’associazione ha deciso di rivolgersi ad Antitrust affinché apra un’indagine sulla classifica di Sanremo 2019.