Renga e Nek (Fonte: Ansa)

Renga NekPazzo di te: 5- Non si può parlare di inizio col botto. Renga e Nek non hanno stupito nemmeno stasera, con un’esibizione facilmente dimenticabile. Look molto elegante, forse troppo: sembravano pronti per cantare a un matrimonio.

BigMamaLa rabbia non ti basta: 6 BigMama indossa un abito rosso voluminoso che incornicia il suo tatuaggio “dea”. Per definirla divina è ancora presto, ma in questo Festival la rapper di Avellino ha gettato le basi per la sua futura carriera. Ci rivedremo.

Gazzelle, Tutto qui: 5 Scende le scale come se il palco dell’Ariston non gli interessasse veramente, poi porta a casa un’esibizione poco entusiasmante. Le aspettative sul suo primo Sanremo erano alte, invece è tutto qui.

Dargen D’Amico, Onda alta: 7+ Per la finale Dargen non ha rinunciato a un outfit stravagante, ma al consueto appello per il cessate il fuoco in Medio Oriente ha preferito regalare i fiori a Mara Venier, seduta in prima fila. Il brano racconta comunque tutto il suo pensiero: «Se la guerra è dei bambini la colpa è di tutti quanti». Messaggio ricevuto.

Il VoloCapolavoro: 5 Voci forti per un pezzo debole. Dalle loro espressioni sul palco si vede che ormai non ci credono più nemmeno loro. Per festeggiare i loro 15 anni insieme potevano fare molto di più.

Loredana Bertè (Ansa)

Loredana Bertè, Pazza: 7.5 La pazzia è all’ordine del giorno fin dal suo ingresso, con un paio di occhiali da sole “floreali” che comunque le donano. Non è riuscita a replicare l’esibizione travolgente della prima puntata, ma si è portata a casa l’applauso convinto di pubblico e orchestra.

NegramaroRicominciamo tutto: 5 Presentati da un Fiorello che imita la voce di Sangiorgi, i Negramaro arrivano sul palco con il sorriso. L’allegria si spegne non appena inizia il brano e ci ricordiamo che sta per ricominciare tutto. Almeno è per l’ultima volta.

Mahmood (Fonte: Ansa)

Mahmood, Tuta gold: 8.5 Dopo aver sfoggiato un look diverso in ogni serata, ecco finalmente la tuta gold. Con la sua performance Mahmood ci porta nel suo mondo urban, e noi ci rimarremmo per sempre. Stavamo per tirare fuori cinque cellulari per votarlo, ma viste le polemiche degli ultimi giorni abbiamo preferito evitare.

Santi Francesi, L’amore in bocca: 6.5 Questa sera i Santi Francesi hanno dato qualcosa in più. La canzone continua a non entusiasmare, ma c’è l’aggiunta di un tocco di delicatezza. Sarà merito dei guanti bianchi di Alessandro, abbinati agli abiti total white con cui gli artisti si sono esibiti. 

Diodato, Ti muovi: 6.5 Forse un’ultima parte di noi credeva che fosse possibile un’esibizione all’altezza della cover di ieri, o almeno ci sperava. Diodato resta un cantante di livello, ma Ti muovi non è riuscita a bissare il successo di Fai rumore. Sul palco ha portato stile e compostezza, ma la vittoria non era decisamente alla sua portata.

Fiorella Mannoia, Mariposa: 6 Fiorella, ti aspettiamo l’anno prossimo. La padronanza del palco è innegabile e la sua interpretazione è il massimo che si possa chiedere a un brano che non è niente di che. Se quest’estate porterà Mariposa in qualche sagra di paese, però, saremo felici di cantarla insieme a lei.

Alessandra Amoroso (Ansa)

Alessandra AmorosoFino a qui: 6.5 Scende la scala con un look mozzafiato, e fino a qui tutto bene. La canzone in gara, invece, è quella che è. Alessandra Amoroso ha sfoggiato le sue doti vocali, ma non ha emozionato come vorremmo. Al Festival però era la sua prima volta e per questo la scusiamo.

AlfaVai!: 7 La canteremo sulla strada di ritorno da Sanremo. Il cammino da percorrere per Alfa è ancora tanto, ma il giovane promette bene. La sua dolcezza sul finale ci ha conquistati: «Sono stati i giorni più belli della mia vita». Ma il meglio deve ancora venire: «uh uh».

IramaTu no: 7.5 Irama ha il suo perché. Non sarà la migliore canzone in gara, né la performance più toccante, ma è riuscito a catturare l’attenzione e a farci immedesimare nella sua esibizione. Bene così.

GhaliCasa mia: 8 Alla quinta serata con Ghali ci siamo sentiti ormai a casa nostra. Voce, messaggio, performance: l’accoglienza è da cinque stelle. Anche l’alieno oggi ha deciso di raggiungerlo sul palco, mentre la mamma lo guardava orgogliosa dalla platea. Torneremo a trovarlo.

Annalisa (Fonte: Ansa)

AnnalisaSinceramente: 9 Lo ammettiamo, il suo «Quando quando quando» ci era mancato. Annalisa riesce a essere pop conservando la sua raffinatezza e dando prova della sua vocalità eccezionale. Il look elegante e provocante allo stesso tempo completa il quadro della sua esibizione. Sinceramente, una fuoriclasse.

Angelina Mango, La noia: 9+ Angelina non è più la giovane esordiente arrivata una settimana fa a Sanremo. Questo Festival l’ha battezzata tra le voci della musica italiana, come lei stessa ha riconosciuto nei ringraziamenti finali: «È stata la settimana più bella di sempre». Vincente.

GeolierI p’ me, tu p’ te: 8.5 Oggi ha sceso le scale da favorito, e il suo look scintillante non aveva più nulla a che vedere con la tuta sportiva sfoggiata sul green carpet di lunedì. Completa il trio di punta della serata con un’esibizione convincente: il napoletano non è più una barriera, e Geolier arriva a tutti. Chi alla vigilia ha abbandonato la sala se ne faccia una ragione.

Emma (Fonte: Ansa)

EmmaApnea: 7.5 La canzone funziona, Emma ancora di più. Dopo un’ottima performance ha ringraziato per l’opportunità e ha ricordato suo papà, dimostrando che un’artista affermata può rimanere umile. E il direttore d’orchestra l’ha incoronata. Peccato per l’outfit, una tuta in pelle nera che non ha messo in risalto la cantante.

Il TreFragili: 7 Il Tre dimostra che l’esperimento di Amadeus di includere i giovani tra i Big funziona. Nessuno avrebbe scommesso su di lui una settimana fa, ma nella finale ci ha conquistati e ha concluso al meglio la sua settimana sanremese. Gli auguriamo lo stesso successo di Tananai.

Ricchi e Poveri, Ma non tutta la vita: 6- I Ricchi e Poveri hanno vissuto la loro tredicesima partecipazione al Festival come una rinascita. Sul palco si sentono giovani come al loro esordio nel 1970. In realtà sono passati 54 anni, ma noi non glielo diciamo.

The Kolors, Un ragazzo una ragazza: 7.5 Ci siamo rimasti sotto. Sappiamo che con The Kolors il tormentone è assicurato, e in questo Festival non si sono smentiti. Abituiamoci alla coreografia di Un ragazzo una ragazza: quest’estate in spiaggia non si ballerà altro.

Maninni, Spettacolare: 6+ A Maninni manca ancora qualcosa per rubare la scena. Non la voce, che ha un timbro riconoscibile, né la disinvoltura sul palco, dove si muove in libertà. Probabilmente è solo questione di esperienza. Noi confidiamo in lui, ancora di più dopo il bacio dato alla mamma in platea.

La Sad (Fonte: Ansa)

La Sad, Autodistruttivo: 7- La loro energia continua a trascinarci, anche se vederli all’Ariston è effettivamente straniante. Si sono fatti perdonare per le stonature con il messaggio che hanno lanciato alla fine contro ogni forma di discriminazione.

Mr. Rain, Due altalene: 6.5 Ormai lo conosciamo: con il pianoforte e la sua voce calda Mr. Rain ci trasporta nel suo universo intimo e confidenziale. La struttura della canzone tentava di replicare il successo dello scorso anno di Supereroi, ma non rende del tutto giustizia al talento del cantante.

Fred De Palma, Il cielo non ci vuole: 4.5 Nulla da fare per Fred De Palma: il cielo non lo vuole, ma neppure l’Ariston impazzisce per lui. Il brano è lontano dal suo stile e non rispecchia la sua anima trap e reggaeton. Ma tranquillo Fred, sei ancora in tempo per scrivere un nuovo pezzo prima dell’estate.

Sangiovanni (Fonte: Ansa)

Sangiovanni, Finiscimi: 4.5 Look incompreso, come la sua esibizione. Una canzone che parla al suo autore più che al pubblico. No Sangiovanni, non hai dato tutto te stesso in questo brano: appena ti riprendi facci un fischio.

Clara, Diamanti grezzi: 5.5 Bellissima e intonata, non è riuscita però a entrare in sintonia con il palco e soprattutto con il pubblico. La sensazione è che Clara fosse troppo concentrata a fare bene per godersi davvero l’esibizione. È ancora un diamante grezzo.

Bnkr44, Governo punk: 6.5 Non avevano nulla da perdere e se la sono goduta: lo spirito giusto per affrontare questa finale. Sul palco si sono esibiti in scioltezza, saltando e addirittura spogliandosi. Quello dei Bnkr44 è un altro nome (difficile) da memorizzare per il futuro.

Rose Villain, Click boom! 7 Un voto che è la media tra le due anime del pezzo: 9 per la ballata romantica ad alto quoziente di difficoltà, 5 per il ritornello a cavallo tra trap e trash. Peccato Rose, avresti fatto boom.