Sarà un festival senza pubblico. Questa al momento l’unica certezza della prossima edizione di Sanremo 2021. E mentre infuriano polemiche e incertezze, spunta anche l’ipotesi di una possibile rinuncia del direttore artistico Amadeus dopo le dichiarazioni via twitter del ministro Dario Franceschini, che ha escluso in modo definitivo in periodo di pandemia qualsiasi tipo di eccezione per il teatro Ariston. Tramontata l’idea di un’edizione “in crociera”, salta anche la possibilità dell’impiego di figuranti contrattualizzati dopo le parole del ministro del Turismo e dei Beni culturali, che ha sottolineato come «Il teatro Ariston di Sanremo sia un teatro come tutti gli altri e, in quanto tale, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema».

Amadeus rinuncia Sanremo 2021

In giornata la notizia di una possibile rinuncia di Amadeus a Sanremo 2021 – Credits: Ansa

Le polemiche – Le parole di Franceschini chiudono una querelle iniziata da tempo, dapprima sotto forma di brusio sommesso nel mondo dello spettacolo, divenuto poi protesta aperta man mano che si prospettava la possibilità di un pubblico per il festival. Una disparità di trattamento che avrebbe fatto infuriare gli altri cinema e teatri, chiusi dal dpcm fino al 5 marzo 2021. Pur essendo uno spettacolo soprattutto televisivo, la celebre kermesse si svolge in un teatro, l’Ariston, che, come tale, non può venir meno alle restrizioni vigenti causa pandemia. A farsi portavoce dei malumori nei giorni scorsi due artisti di spessore come Emma Dante e Renzo Arbore, le cui parole hanno in breve tempo fatto il giro dei social. La regista ha sottolineato il principio di equità: «Se si decide di fare Sanremo con il pubblico, si riaprono i teatri e i cinema. È pacifico», mentre Arbore ha lanciato un appello agli organizzatori: «Il Festival faccia di necessità virtù. Il pubblico vero non si può avere ma dei figuranti sì. Basteranno ad Amadeus e Fiorello che sono bravissimi e sapranno inventarsi qualcosa di adatto per giocare comunque. Non si può fare finta di niente: gli spettatori sanno benissimo che teatri e cinema sono ancora chiusi e che è un Festival nato in una pandemia». Se la possibilità di un pubblico vero e proprio era già stata in parte smentita dal ministro della salute Roberto Speranza – in occasione della lettera inviata al coordinatore del Cts Agostino Miozzo, con la richiesta di indicazioni sul protocollo sanitario per i cantanti rimaneva quantomeno in piedi la soluzione di un pubblico composto da figuranti a contratto, fortemente voluto dal conduttore Amadeus. Questo almeno fino alle dichiarazioni di Franceschini, che hanno bocciato anche questa idea.


Un festival diverso
– Era chiaro a tutti fin da subito che sarebbe stato un festival inevitabilmente differente dalle precedenti edizioni, ma dubbi e domande si moltiplicano non solo sulla questione del pubblico, ma anche su problemi logistici più concreti. Nello specifico si prospettano cinque serate incorniciate in uno scenario che escluderebbe l’impiego dei consueti palchi esterni e del tradizionale red carpet, per prevenire possibili assembramenti, assieme ai vari stand degli sponsor e agli incontri con la stampa. A rischio anche le date, attualmente fissate dal 2 al 6 marzo, che potrebbero slittare sino ad aprile, creando un serio problema per la tv di Stato, dato che il periodo scelto in partenza è da sempre considerato il più redditizio per gli ascolti e l’eventuale posticipo potrebbe significare ulteriori perdite di inserzionisti. Spicca la rinuncia agli oltre 600mila euro di budget inserita sotto la voce“inviti di divi americani”. Per giunta gli artisti che prenderanno parte allo show rimangono ancora in attesa che la Rai comunichi in tempi accettabili un serio protocollo sanitario con previa approvazione del Cts, già sollecitato di recente dal ministro Speranza. Una valida alternativa adottabile potrebbe essere quella del modello “in streaming“, già impiegata con successo in occasione del festival del cinema di Berlino.

Ibrahimovic Lukaku Sanremo 2021

Fioccano le polemiche sui social riguardo alla partecipazione di Ibra al festival, dopo gli insulti a Lukaku – Credits: Ansa

Il caso Ibrahimovic – Nelle ultime ore si è aggiunta un’ulteriore grana alle già numerose polemiche che infuriano sull’edizione del festival di quest’anno. Dopo il litigio avvenuto durante la sfida di Coppa Italia tra il campione rossonero Zlatan Ibrahimovic e il gigante nerazzurro Lukaku, sui social ha preso piede una controversa protesta contro il bomber milanista, accusato di razzismo a causa dei suoi insulti “voodoo” rivolti all’avversario. In molti hanno infatti protestato contro la partecipazione di Zlatan a Sanremo 2021, che dovrebbe prendere parte a tutte e cinque le serate della manifestazione, nonostante il fuoriclasse si sia già difeso dalle accuse su Twitter e Instagram. I vertici Rai non si sono ancora espressi, ma resistere alla pressione social non è mai facile.