È scritto nella storia del Festival, perlomeno degli ultimi. La quarta serata è lineare, ordinaria, “solita”: solito Garko che fa ironia sulla sua difficoltà sul palco, solita bellissima Ghenea, solito Conti onnipresente e, bisogna ammetterlo, solita anche Raffaele. Che porta sul palco un’imitazione già nota al grande pubblico, Belen Rodriguez. Ed entra in scena con tanto di paparazzo portatile infilato dentro un trolley.
La serata musicale comincia con la sfida delle nuove proposte e un piccolo colpo di scena. Francesco Gabbani, che giovedì per circa tre quarti d’ora era finito nel dimenticatoio, torna sul palco e sbanca con doppietta: premio nuove proposte e premio della critica. Toscano di Carrara, era il favorito di molti dei suoi colleghi “giovani”. Per dimenticare l’intoppo del televoto, Miele è stata invitata a esibirsi fuori concorso. Lo fa, ma con un pizzico di broncio. “Amen”.
Chiuso il caso nuove proposte, via libera alla competizione principale. I big sfilano uno dopo l’altro senza interruzioni di rilievo, nella certezza che in semifinale il pubblico abbia semplicemente voglia di riascoltare i pezzi. Per la prima volta cantano tutti insieme e per la prima volta la rosa dei favoriti è decisamente molto ampia. Tra questi i già quotati sono Rocco Hunt, Enrico Ruggeri, Francesca Michielin e gli Stadio. Salgono in classifica Valerio Scanu, il duo Caccamo/Iurato, Alessio Bernabei e Clementino. Giù Dear Jack, Zero Assoluto, Bluvertigo, Irene Fornaciari e Neffa, retrocessi in zona rossa con possibilità di ripescaggio per uno di loro. Curiosità dai social: Francesca Michelin è stata top trend su Twitter fino alle 00:45, nonostante avesse cantato due ore e mezza prima.
Gli ospiti sono un semplice intermezzo tra un big e un altro. Elisa canta “Luce” con cui ha vinto il Festival nel 2001. La voce è un tremolìo: “Mi emoziona molto venire qui, ecco perché sono mancata per quindici anni”. Breve apparizione di Alessandro Gassman e Rocco Papaleo che presentano il loro nuovo film “Onda su onda”. Papaleo, colto da improvvisa sindrome di Stendhal, si incanta davanti all’orchestra e sbaciucchia il palco dell’Ariston, su cui ha co-condotto Sanremo con Gianni Morandi nel 2012.
Tutti hanno esibito in qualche modo i colori arcobaleno: da Madalina Ghenea a Ermal Meta, che se li è dipinti sugli occhi. L’unico che si distingue è il presidente della regione Lombardia Giovanni Toti, sul palco per consegnare il premio al vincitore delle nuove proposte. Sulla giacca ha un nastrino giallo e uno tricolore, “per ricordare le forze armate e due giovani che non possono essere con noi ma si spera tornino presto: i marò”.
Angelica D’Errico
Elisabetta Invernizzi