Angelina Mango (Fonte: Ansa)

«Grazie, siete matti». Sono le prime parole della vincitrice della 74esima edizione del Festival di Sanremo, Angelina Mango, che ha portato al trionfo la canzone La Noia. Sono passati 10 anni da quando abbiamo visto una donna trionfare sul palco dell’Ariston. Era il 2014 e il Leone D’Oro andò ad Arisa. Una vittoria, questa, incerta fino alla fine: un altro super favorito della serata era Geolier con I’ p ‘me, Tu p’ te, a cui però è andata la medaglia d’argento. Lo testimoniano anche i dati: il 60% del televoto ha espresso la sua preferenza per il rapper napoletano, Angelina Mango ha raggiunto il 16.1%. Ad essere determinanti, quindi, sono stati i voti della Sala Stampa e quelli delle Radio. Al terzo posto troviamo Annalisa con Sinceramente. Quarto classificato Ghali con Casa mia e ultimo nella top five Irama con Tu no.

Si apre il sipario- A dare il via alla finale del Festival un grande classico, l’inno di Mameli suonato dalla Banda dell’Esercito. Tanti, però, gli artisti e gli ospiti in programma e così Amadeus ha subito voltato pagina, svelando la classifica provvisoria stilata in base alla media delle prime quattro serate. Si ripete una scena vista: dal pubblico partono fischi per il mancato primo posto di Angelina, occupato invece da Geolier. Ci pensa il direttore artistico a riportare l’ordine dentro l’Ariston: «Chiedo rispetto per ogni artista in gara».

Il mattatore – Non c’è più dubbio: a dare quella marcia in più all’intera edizione del Festival è sempre stato Fiorello, come ammesso dallo stesso Amadeus. È entrato in scena come solo lui poteva fare, interpretando una cover di Vecchio frac, canzone di Domenico Modugno sulla base musicale di Billie Jean, grande successo di Michael Jackson. Il costume reso luminoso dagli inserti led e i ballerini della Compagnia ucraina di danza hi tech di Kiev hanno poi contribuito a realizzare uno dei momenti più belli dello spettacolo. Nel corso della serata lo showman siciliano ha ironizzato anche sui momenti più critici di questo Festival: ha interpretato una “cover” del ballo del qua qua, arrangiato con la musica di Luca Carboni. Il riferimento è a quanto è accaduto con John Travolta. C’è poco da fare: quando c’è lui, è il mattatore della serata.

Roberto Bolle sul palco dell’Ariston. Fonte: ANSA

Gli ospiti- A metà puntata, a salire sul palco dell’Ariston per festeggiare i sessant’anni del brano Non ho l’età, è stata un’artista da record: Gigliola Cinquetti. Prima interprete italiana a trionfare all’EurovisÈion, due volte vincitrice del Festival, ha calcato il palco dell’Ariston a soli 16 anni vincendo proprio con il brano che compie gli anni. Un tributo a un’artista che «non ha età» era dovuto. Dopo un’icona della musica italiana, non poteva mancare un’icona del ballo: Roberto Bolle. Lui non danza, lui è la danza. Il suo obiettivo era rendere il ballo protagonista di un grande evento e, a giudicare dalla sua performance e dalla standing ovation del pubblico in sala, il traguardo è stato raggiunto. Ad animare la serata, a suon di beat, ci ha poi pensato Tedua che è tornato per la seconda volta sul palco galleggiante del Festival. È stata poi la volta del «doc più amato d’Italia», come lo ha presentato Amadeus. Luca Argentero è salito sul palco per presentare la terza stagione della serie Doc e per ringraziare la categoria dei medici per il lavoro svolto quotidianamente. Poi si è spogliato delle vesti di attore per indossare quelle di presentatore, annunciando Annalisa.

Il televoto della discordia- Al centro delle polemiche più accese c’è stato il televoto. Molte persone hanno lamentato di aver provato a votare da casa durante lo spettacolo, ma di non aver ricevuto conferma del loro voto. Amadeus ha spiegato in diretta che il flusso di voti era talmente grande che stava generando problemi al sistema. La Rai, più tardi, ha fatto sapere che nessuna preferenza sarebbe stata persa. Spiegazioni che, però, rimangono non del tutto chiare per buona parte del pubblico da casa.

I premi- Angelina Mango ha fatto razzia di premi. Oltre al Leone D’Oro, la cantante ha vinto i premi Sala Stampa Lucio Dalla e Giancarlo Bigazzi, assegnato dall’orchestra per la miglior composizione musicale. A vincere il premio della Critica Mia Martini è stata Loredana Bertè; il premio Sergio Bardotti, assegnato dalla Commissione Musicale del festival per il miglior testo, è andato a Fiorella Mannoia; il premio Città di Sanremo a Pippo Balestrieri, storico direttore di palco che ha lavorato al Festival per quarantuno edizioni.

Si chiude un’era- Sul finale lo spettacolo ha assunto un fascino fiabesco. Amadeus e Fiorello, tenendosi per mano, sono usciti dal teatro Ariston per salire a bordo di una carrozza trainata da cavalli bianchi, come nelle migliori favole. Si chiude così, dopo cinque edizioni, l’era Amadeus e dopo di lui sarà difficile fare meglio.

La classifica- I 30 artisti in gara si sono così classificati:

  1. Angelina Mango
  2. Geolier
  3. Annalisa
  4. Ghali
  5. Irama
  6. Mahmood
  7. Loredana Bertè
  8. Il Volo
  9. Alessandra Amoroso
  10. Alfa
  11. Gazzelle
  12. Il Tre
  13. Diodato
  14. Emma
  15. Fiorella Mannoia
  16. The Kolors
  17. Mr. Rain
  18. Santi Francesi
  19. Negramaro
  20. Dargen D’Amico
  21. Ricchi e Poveri
  22. BigMama
  23. Rose Villain
  24. Clara
  25. Renga e Nek
  26. Maninni
  27. La Sad
  28. BNKR44
  29. Sangiovanni
  30. Fred De Palma