Dall’amore all’emozione. Al Teatro alla Scala di Milano è arrivato il tempo di una nuova stagione musicale e la parola chiave cambia: Emozione Scala è il titolo scelto per la programmazione 23/24 del Piermarini. Nel ridotto dei palchi “Arturo Toscanini”, al primo piano del palazzo, si è svolta la presentazione della nuova stagione musicale alla presenza del sindaco di Milano Beppe Sala, del sovrintendete e direttore artistico Dominique Meyer, del direttore musicale Riccardo Chailly e del direttore del corpo di ballo Manuel Legris. La conferenza stampa si è tenuta all’indomani della proclamazione dello stato di agitazione da parte dei sindacati sul rinnovo del contratto.
«Un teatro in buona salute» – Le prime parole nella conferenza sono del sindaco, e capo del consiglio di amministrazione scaligero, Sala che elogia il nuovo programma e lo stato di salute del teatro: «In un momento storico non semplice e dove le polemiche si sprecano, la Scala continua a fare bene il suo lavoro e ha i conti in ordine». Il sovrintendente Meyer è d’accordo con quanto detto dal primo cittadino: «Sindaco si sta bene nella tua città (ride, ndr)». A seguire, ha ringraziato per i successi del teatro tutti i lavoratori, proprio all’indomani della proclamazione dello stato di agitazione da parte dei sindacati. La richiesta di rinnovare il contratto con un aumento del 5% sembra non essere stata accolta dalla direzione scaligera, ferma al 3%. «Abbiamo già fatto una ventina di riunioni dall’inizio dell’anno. Io potrei chiudere subito la discussione dicendo di sì a tutto, ma è questo che ci si aspetta da un dirigente? No» ha dichiarato Meyer a La Sestina, sottolineando anche che siano falsi i numeri che escono sui giornali.
Numeri in crescita – Oltre il 90% sedie occupate, più under 35 che over 55, circa il 30% di spettatori stranieri nonostante la guerra. Durante la conferenza, il sovrintendente ci ha tenuto a far presente i numeri positivi registrati dal teatro negli ultimi anni. Il punto sul quale Meyer si è soffermato di più è stato quello della crescita del numero degli spettatori giovani, e ha ringraziato l’ex sovrintendente Stéphane Lissner per aver dato inizio a questa politica di ringiovanimento, introducendo gli sconti per gli under30 e 35.
Stagione italiana – Dopo le polemiche sul Boris Godunov, al teatro ritorna una stagione operistica incentrata sulle musiche italiane. «Il nostro compito è rappresentare l’Italia all’estero» ha affermato il sovrintendente prima di cedere la parola al direttore musicale Chailly. La prima del 7 dicembre sarà il Don Carlo di Giuseppe Verdi, per la quinta volta portato sul palco scaligero (la prima fu nel 1968), nella versione scritta apposta per la Scala dal compositore di Busseto. Oltre a Verdi, anche Giacomo Puccini sarà uno dei grandi protagonisti della prossima stagione: nel centenario della morte del compositore toscano, il Piermarini ha voluto ricordarlo con la rappresentazione delle Rondini e della celebre Turandot. Nel complesso la stagione si compone di 15 opere, di cui 11 italiane.
Da segnalare l’esordio alla regia di Chiara Muti, figlia del direttore Riccardo, con il Guillaume Tell di Rossini (nella versione originale francese) e il ritorno dopo dieci anni del ciclo dell’Anello dei Nibelunghi di Wagner, con il primo atto diretto dal più importante direttore wagneriano contemporaneo, Christian Thielemann.
Chailly protagonista – Un direttore per otto spettacoli. Questo sarà il ruolo di Riccardo Chailly la prossima stagione. Oltre alla Prima di dicembre, il direttore d’orchestra sarà impegnato in maniera massiccia durante tutto il resto dell’anno. Il 2024 sarà un anno ricco di anniversari e saranno tutti gestiti dal Maestro milanese: la Nona sinfonia di Beethoven nel bicentenario della prima esecuzione, il Requiem di Verdi nel 150° della composizione e le musiche di Puccini per celebrare i cento anni dalla morte dell’autore toscano.
Oltre al palco del Piermarini, Chailly porterà per nove concerti l’orchestra e, per la prima volta, il coro della Scala in una tournée europea estiva.
Ritorni celebri – «Questo è l’anno dei grandi direttori d’orchestra». Con queste parole Meyer introduce la stagione sinfonica. Tra i 19 concerti sinfonici in programma, degno di nota è il ritorno sul palco scaligero dopo due anni di assenza di Riccardo Muti, direttore musicale del teatro per 19 anni prima di interrompere bruscamente i rapporti nel 2005. Sarà in programma alla guida della Chicago Shmphony Orchestra con musiche di Glass, Stravinsky e Richard Strauss il 27 gennaio. Al termine della conferenza, Meyer ha dichiarato che farà di tutto per far tornare Muti a dirigere l’orchestra scaligera.
Oltre al maestro napoletano, da segnalare è il ritorno del sudcoreano Myung-Whun Chung, direttore emerito della Filarmonica della Scala, del figlio d’arte Lorenzo Viotti e di Daniel Harding, il quale dirigerà anche il concerto di Natale il 23 dicembre.
Più di 250 spettacoli – Oltre a quelli già citati, l’anno prossimo saranno molte le occasioni per assistere ad uno spettacolo nel più importante teatro milanese. La stagione del balletto offrirà un mix tra classico e contemporaneo e vedrà il ritorno di Roberto Bolle il 25 settembre 2024 ne La dama delle Camelie. La prima del 17 dicembre invece prevede la Coppélia con le coreografie di Alexei Ratmansky. Nei recital di pianoforte, da segnalare le esibizioni della giovane e talentuosa Beatrice Rana e del celebre Maurizio Pollini. Il programma 23/24 non dimentica i più giovani: il successo de Il piccolo Principe, un’opera creata apposta per i ragazzi, sarà replicato. In programma anche il Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns.