Dodici minuti di applausi per la “primina” del balletto al teatro alla Scala di Milano. Lo spettacolo, riservato agli under30, ha visto andare in scena il balletto de Lo Schiaccianoci, classico natalizio con la regia e coreografia di Rudolf Nureyev e le musiche di Petr Il’ic Cajkovskij.
L’atmosfera – La “primina” del balletto non ha lo stesso impatto mediatico di quella dell’opera. Per il Boris Godunov di Modest Musorgskij il clima è stato più elettrico con ovunque televisioni, giornalisti e fotografi per immortalare i ragazzi che entravano nel foyer per assistere allo spettacolo. Anche la tipologia di pubblico è stata diversa tra opera e balletto: al Boris, oltre che essere lì per assistere allo spettacolo, le persone in platea e sui palchi volevano, nella migliore tradizione dell’opera, vedere chi fosse presente e farsi notare. Allo Schiaccianoci invece l’atmosfera è stata più sobria e defilata, senza nessuna calca all’ingresso del teatro, ma solo la volontà di assistere al balletto.
Lo spettacolo – Lo Schiaccianoci, come tradizione, è un crescendo di emozioni. Si inizia subito con l’overture, famoso pezzo natalizio, seguita dall’apertura del sipario. A strappare il primo applauso, “fuori programma”, è il corpo di danza degli allievi della Scala dopo poco più di venti minuti. Le scenografie cambiano velocemente, senza far perdere ritmo allo spettacolo, e si entra nel sogno di Clara. Il primo atto finisce con il valzer dei fiocchi di neve. Quest’ultimi, nel corso della danza, hanno incominciato a scendere copiosi sul palcoscenico. Tre minuti di battimani accompagnano la chiusura del sipario.
Durante il secondo atto, gli spettatori sono protagonisti: le bambole di Clara ballano per la loro proprietaria, ma anche per il pubblico. Ogni esibizione è accompagnata da applausi, che raggiungono il massimo del calore durante la celebre danza della fata confetto.
L’ultima ovazione, prima della fine, la strappa il valzer dei fiori ed il successivo passo a due tra Clara e il suo Principe.
Alla chiusura del sipario, il pubblico applaude per dodici minuti, la stessa durata riservata per il Boris Godunov.

Nicoletta Manni (Clara) ringrazia il pubblico.
foto di RIGAMONTI
Gli interpreti – Protagonisti della serata sono stati i due ballerini principali, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. Clara e il Principe sono una coppia non solo sopra il palco: i due sono fidanzati e quest’estate è diventato virale il video della loro proposta di matrimonio all’Arena di Verona durante il passo a due del Romeo e Giulietta nella tappa del Roberto Bolle & Friends.
Ad accompagnare i due protagonisti ci saranno, per tutti gli spettacoli, il corpo di ballo e l’orchestra del Teatro alla Scala, quest’ultima diretta da Valery Ovsyanikov.
Sono previste dieci repliche del balletto fino all’11 gennaio, con cinque cast diversi, tra cui anche Jacopo Tissi, ex primo ballerino del Bolshoi, licenziatosi con lo scoppio della guerra in Ucraina.
Come il Boris– Quest’anno il Piermarini ha aperto entrambe le stagioni con una composizione russa. Però questa volta non sono arrivate le proteste da parte dell’ambasciata ucraina, come invece era successo per la prima del 7 dicembre.
Il coreografo e il compositore – I due creatori del balletto sono un connubio perfetto di quella che non è la Russia di Putin. Il regista e coreografo, Rudolf Nureyev, dichiarato omosessuale, è stato un dissidente dell’Unione Sovietica: il KGB non era felice dei suoi rapporti con i suoi amici occidentali durante le tournée e nel 1961 gli comunicò che doveva rientrare in patria. Rudolf riuscì a scappare e fino al 1987, anno della morte della madre, non sarebbe tornato in patria. Il compositore Petr Il’ic Cajkovskij invece è l’autore russo che non si è conformato alla musica nazionale: il suo stile è occidentale, con influenze francesi. A seguito della recente legge anti LGBT+, le biografie del musicista, in quanto omosessuale, sono state rimosse dalle librerie di Mosca.
Lo Schiaccianoci – La storia, scritta da Ernst Hoffmann, è suddivisa in due atti (durata di 2 ore e 10 minuti): è la vigilia di Natale, a Clara viene regalato uno schiaccianoci giocattolo come regalo. La serata prosegue e la ragazza, sentendosi stanca, si addormenta su una sedia. Da qui incomincia il suo sogno: il re dei topi e il suo esercito vogliono rubare il giocattolo a Clara. Improvvisamente il giocattolo prende vita e sconfigge i nemici. Da questo momento Clara e il suo Principe assistono allo spettacolo di danza delle sue bambole preferite. Il racconto finisce con la ragazza che viene svegliata e torna a casa.
Under30– Come era facilmente prevedibile, il teatro scaligero ha registrato il “tutto esaurito”. I biglietti sono andati via in pochi minuti il 25 ottobre, giorno dell’apertura della prevendita. Da qualche anno, ai giovani è permesso di assistere in anticipo allo spettacolo inaugurale del Piermarini a un prezzo molto favorevole (24€ per la platea). Con questa tipologia di eventi, il più importante teatro di Milano auspica di far conoscere ai giovani le bellezze della musica classica.