Vecchio e nuovo nella seconda serata del Festival di Sanremo. È un mix ben riuscito di volti noti e giovani promettenti quello dei 14 artisti che sono saliti sul palco dell’Ariston. Il livello dei brani è apparso decisamente superiore a quelli ascoltati nella prima serata.
Will, Stupido: 5,5
Debutta a 23 anni al Festival aprendo la gara della seconda serata. Emozionatissimo. Il testo scritto da lui è inconsistente. La musica anche. Il pop di Will non ancora è in grado di rappresentare la sua generazione.
Modà, Lasciami: 6
Bella la sintonia tra orchestra e band. Belle le melodie del ritornello. Tornano i Modà e il front-man Kekko sembra in ottima forma. La giusta dose di consapevolezza ed emozione. Il brano ha un’alta probabilità di piacere ai fan della band ma non conquisterà molti altri.
Sethu, Cause perse: 6
La scelta del chitarrista che lo accompagna sul palco è un’intuizione. Il look punk una rivisitazione. C’è qualcosa di Machine Gun Kelly e Yungblud. Da riascoltare per capire se migliorerà o se è una causa persa.
Articolo 31, Un bel viaggio: 8
Che viaggio! C’è il rap, i vestiti larghi e dell’ottima musica. Una visione senza bisogno di funghetti, come cantano loro stessi. Articolo 31 fantastici.
Lazza, Cenere: 7
Grandi aspettative per Lazza anche perché “Cenere” è stata scritta insieme a Davide Petrella e Dardust, tra i musicisti e produttori più apprezzati del panorama musicale italiano. Nonostante il brano non sia propriamente sanremese, il risultato è ottimo.
Giorgia, Parole dette male: 6
Torna al Festival dopo 22 anni e lo fa per divertirsi. Canta con naturalezza. Il timbro c’è, ma il brano non convince come il successo “Come saprei”.
Colapesce Dimartino, Splash: 7
Melodie cinematografiche, testo profondo e ottima presenza scenica. I cantautori siciliani non deludono le aspettative dopo il successo “Musica leggerissima”. Un tuffo pulito, senza schizzi: molto bene.
Shari: Egoista, 7
Prima a Saremo Giovani, ora tra i big, Shari comincia l’esibizione al piano. Poi arriva la voce, e che voce. Molto bene anche per il testo di cui è la firma. Ritornello orecchiabile.
Madame: Il bene nel male, 7
Non sembra accusare il colpo nonostante la notizia dei finti greenpass che l’aveva coinvolta. Gran voce, belli i beat, così come il testo. Outsider della canzone italiana, nel bene. Grande performance.
Levante: Vivo 6,5
Delicata e decisa allo stesso tempo, Levante è così. Il testo di “Vivo” ha parole profonde e non è di facile comprensione, ma l’esibizione è riuscita. Non vincerà il Festival ma la sentiremo in radio.
Tananai: Tango, 5
Il brano scritto da Tananai è molto mediocre. Niente che vale la pena ricordare e riascoltare. Le parole poco incisive, la musica non è né quella di una ballad né quella delle canzoni pop italiane di successo. Tananai potrà migliorare la sua posizione in classifica dopo l’ultimo posto a Sanremo 2022, ma non andrà molto più in alto.
Rosa Chemical: Made in Italy, 6,5
Prima di cantare, Rosa Chemical ringrazia Amadeus per averlo difeso dopo le polemiche riguardo il contenuto del suo brano. Aspettative mantenute: il testo è una bomba. Buona musica anche. Se non sarà censurato, ha le caratteristiche per passare in radio molte volte.
LDA: Se poi domani, 6
Buona melodia. Il brano sembra la colonna sonora di un film d’animazione. Sonorità già sentite e testo mediocre. LDA può migliorare tanto.
Paola & chiara: Furore, 5,5
Hanno scelto Sanremo per tornare a cantare insieme e per l’occasione avevano promesso un brano alla “Paola&Chiara”. Promessa mantenuta. Si balla e si canta come negli anni ’90, ma il brano non aggiunge niente a quello che già era stato fatto. Spesso è meglio non tornare sui propri passi.