Meno male, viene da dire, che l’originale è sotto chiave a Monaco. Perché la disavventura capitata il 18 marzo al Satiro ubriaco nei corridoi dell’Accademia di Brera è solo l’ultimo degli atti scondiderati che hanno colpito le opere d’arte. Alla statua in questione, copia in gesso del Fauno Barberini, è toccato “subire” la moda del momento, ovvero il selfie (autoscatto col cellulare): uno studente, forse straniero, si è arrampicato sull’opera per immortalarsi con le bellezza italiana, ma la gamba del fauno non ha retto ed è crollata dal ginocchio in giù. E se in questo caso non c’è dolo, non è sempre stato così.

Ecco altri casi celebri:

picasso La Donna su poltrona rossa di Picasso, ad esempio, è stata volontariamente pasticciata con vernice spray nel giugno 2012 mentre era esposta alla collezione Menil, a Houston in Texas. Il vandalo anche in questo caso era un ragazzo, Uriel Landeros, 22 anni, entrato nel museo armato di bomboletta e fuggito subito dopo la bravata. Filmato con uno smartphone da un coetaneo, si era infine consegnato alle autorità. L’opera, ultimata nel 1929 del grande pittore spagnolo, era esposta nel museo cittadino dall’87. Landeros ha aggiunto la parola “Conquista” e un toro e un uomo che lottano tra un occhio e l’altro del volto.
la-sirenetta-di-copenaghenDisavventure con la vernice sono toccate anche alla Sirenetta simbolo di Copenaghen, in Danimarca. Nel maggio 2005, la statua creata nel 1913 da Edvard Eriksen è stata infatti trovata completamente dipinta di rosa. Anche in questo caso le polizia locale lo ricollegò a studenti coinvolti negli scontri e alle manifestazioni di quei giorni. C’è da dire, però, che questa volta le era andata anche bene: nel 1998 era stata perfino decapitata. Ed era la seconda volta. Altri attacchi con la vernice, rossa questa volta, verranno nel 2007.
il-david-di-michelangelo Tornando in Italia, si può dire che il nostro Paese ha dato i natali, oltre che a migliaia di artisti, anche a un grande vandalo seriale dell’arte. Trattasi di Piero Cannata, responsabile, tra le altre cose, di aver preso a martellate il piede sinistro del David di Michelangelo nel 1991; di aver sfregiato Le esequie di Santo Stefano di Filippo Lippi nel ’93, così come L’Adorazione dei pastori di Michele di Raffaello delle Colombe. Nel ’99, dopo una reclusione nel carcere psichiatrico di Montelupo, è nuovamente passato all’azione contro un Jackson Pollock custodito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma. Il quadro, intitolato Sentieri ondulati, è stato preso di mira con un pennarello grigio. Fortunatamente i custodi sono interveniti prima che raggiungesse la tela.
toth Storicamente, la moda della percussione sui marmi michelangioleschi era stata proposta ancor prima dall’ungherese Laslo Toth. Nel 1972 l’uomo si introdusse in San Pietro dove prese a martellate la Pietà Rondanini, staccandole un braccio, al grido di “Sono Gesù Cristo risorto dalla morte”. L’uomo, geologo portatore di squilibri mentali, riuscì a sferrare 15 colpi prima di essere fermato. L’opera fu restaurata in sei mesi dai Musei Vaticani.
rembrabnt Tra i quadri più amati dai vandali bisogna invece ricordare la Guardia notturna di Rembrandt. La tela, custodita al Rijks Museum di Amsterdam, è stata infatti presa di mira più volte: la prima nel 1911 da un cuoco di marina disoccupato che tentò di accoltellarla per nessuna ragione apparente; poi nel 1975 da William de Rijk, malato mentale, a cui era stato fatto notare che era arrivato tardi e non poteva trattenersi dopo la chiusura del museo. Per questo la tagliò a zig-zag. Infine, nel 1990, dal tedesco Hans-Joachim Bohlmann, anche lui instabile mentale, che le gettò contro dell’acido.
Monetorsay2 Nel 2007, invece, è stata una semplice sbronza a far passare dei guai a Le pont d’Argenteuil di Monet. La tela, esposta al museo d’Orsaym, è stata lacerata durante la Notte bianca di Parigi dell’ottobre 2007. Pare che un gruppo di persone “un po’ alticce” si sia introdotto nel museo e, forse abbia colpito il quadro, dandosi alla fuga dopo che era scattato l’allarme.
twombly_kiss Sempre in Francia, ad Avignone, un’altra bravata ha rovinato il quadro dell’artista Cy Twombly, costituito da una tela a sfondo chiaro. Una ragazza, Rindy Sam, nel 2009 l’ha baciata, lasciandovi impresse due labbra rosse. Per questo è stata condannata a pagare 20 mila euro di danni.

Eva Alberti