Amanti della scena del crimine fatevi avanti: dal 26 dicembre prossimo al 10 gennaio 2016 il Tropicarium Park di Jesolo si tingerà del colore del sangue ospitando la mostra “Serial Killer – Dalla vittima al carnefice”. L’esibizione, dedicata ai crimini che hanno scosso l’opinione pubblica negli ultimi 150 anni, ricostruirà i più famosi luoghi del delitto ed esporrà una vasta raccolta di oggetti originali appartenuti agli assassini. Dalla saponificatrice di Correggio Leonarda Cianciulli, a Jack lo Squartatore, fino al cannibale giapponese Issei Sagawa. Il risultato? Una «travolgente esperienza di forte impatto emotivo – assicurano gli organizzatori – che segue le orme dei serial killer spiandone le intenzioni, col rigore scientifico di un’indagine che traccia l’identikit dei più celebri mostri autori dei delitti».
L’edizione jesolana viene dopo quella di Londra e si presenta al pubblico italiano con alcune novità in anteprima mondiale. Nell’esposizione permanente del Museo della criminologia e dell’arte criminologica, saranno esposti per la prima volta pezzi di vera e propria storia criminale, con sezioni dedicate ad Al Capone, al Ku Klux Klan e ad altre celebri organizzazioni criminali. A rendere ancora più immersiva l’esperienza ci saranno ricostruzioni in stile set cinematografico, con effetti sonori e luminosi per un’esperienza sensoriale a 360 gradi.
Tutto questo clamore è però costato diverse polemiche a Mauro Rigoni, patron di Tropicarium Park: “Vergogna, queste sono mostre che non andrebbero neppure organizzate”, si legge sulla pagina Facebook “Occhio jesolano” della città. Da un lato follower e cittadini criticano che la mostra si tenga poco dopo gli attentati di Parigi, dall’altro l’esposizione si svolge a ridosso del Natale, simbolo di nascita più che di morte. Lo stesso Rigoni aveva lanciato i corpi plastinati della mostra “Real Bodies”, raggiungendo 300 mila presenze che hanno regalato alla città una stagione turistica lunga tutto l’anno. Ma da qui al 26 dicembre, le proteste continueranno. Intanto il sito della mostra è preso d’assalto dai curiosi, tra foto macabre e test per capire se si può diventare potenziali seria killer. E Rigoni assicura: «Non si andranno certo a enfatizzare gli assassini, ma si spiegheranno al pubblico gli elementi che riguardano il crimine e soprattutto come la criminologia lo studia, facendo provare a chi verrà in mostra l’esperienza diretta delle scene dei delitti più famosi».
Clara Amodeo