Concerto di Mariah Carey a New York nel 2013 Fonte: Wikimedia Commons)

«È una buona pensione», ha confessato Noddy Holder della band inglese Slade parlando dei diritti sulla canzone Merry Xmas Everybody. Nell’intervista al quotidiano britannico The Guardian, il cantante britannico aggiunge che è difficile fornire una cifra esatta. «Ogni anno è diverso», spiega. Ma fra la stima al ribasso della Performative Arts Society e quella del Daily Mail, Holder sostiene di ricevere fra i 500 mila e un milione di sterline in diritti. «Ha preso vita da sola. È stata usata per pubblicità, film, per ogni genere di cosa», aggiunge il cantante britannico.
Il caso del frontman degli Slade non è l’unico. Da diversi decenni, le festività natalizie rappresentano un’occasione unica per i cantanti di entrare nella storia della musica e soprattutto guadagnarsi un vitalizio che ogni anno si rinnova. Tra le classifiche sul diritto d’autore e le riproduzioni sulle piattaforme streaming, gli autori delle one-hit-wonders possono contare su pensioni natalizie, di solito in dollari, anche a cinque zeri.

La classifica dei guadagni – Secondo una classifica pubblicata dal quotidiano Independent e condotta da Channel 5, la canzone degli Slade è la prima nella classifica delle hit natalizie, seguita da Fairytale of New York del duo The Pogues & Kirsty MacColl. Bisogna aspettare il terzo posto per trovare una canzone più familiare agli ascoltatori italiani: All I Want for Christmas di Mariah Carey, che guadagna circa 400 mila sterline in diritti d’autore. Anche le due posizioni successive sono assegnate a brani che si possono ascoltare frequentemente nei negozi in Italia: White Chrismas di Bing Crosby e Last Christmas della band Wham! arrivano a fruttare più di 300 mila sterline ogni anno. Ultimi in classifica, gli East 17 ottengono poco meno di 100 mila sterline per la canzone Stay Another Day. Se vi state chiedendo come mai dalla lista manca Jingle Bells, la risposta è semplice: i diritti sono scaduti e la canzone è di tutti.

Musica in streaming – Una parte del guadagno degli autori arriva dal numero di riproduzioni sui servizi di musica in streaming. Su Apple Music, la hit del 1994 di Mariah Carey è solo terza a livello globale per numero di riproduzioni. Dall’altro lato, però, su Spotify raggiunge la vetta con più di sei milioni di ascolti, seguita subito dopo dalla canzone cantata nel 1984 da George Michael. Per simili numeri di ascolti, il guadagno è assicurato: Spotify paga 0,07 centesimi per ogni riproduzione del brano. All I Want for Christmas aggiungerebbe così circa 420 mila euro al portafoglio della cantante americana.
Anche Michael Bublé, noto soprattutto per le sue canzoni natalizie, ha tutto da guadagnare dal clima delle feste. Le sue tre canzoni più riprodotte su Spotify si rifanno tutte al Natale, arrivando a quasi 700 mila riproduzioni per la canzone It’s Beginning to Look a Lot like Christmas, tratte dall’album tematico Christmas.