WCCOR1_0JET8ZAA-U43010693806381aPB-U43140207414544pZG-590x445@Corriere-Web-Sezioni«La musica è la nostra benzina». Gli Stadio infiammano l’Ariston e sbancano Sanremo. A loro vanno quattro premi, come le generazioni che attraversano: primi classificati, migliore musica, premio sala stampa Lucio Dalla e premio delle cover. E si conquistano anche la dedica di Patty Pravo, che con Cieli immensi vince il prestigioso premio della critica Mia Martini. «Mai e poi mai avremmo immaginato di vincere il Festival di Sanremo».

Vittoria inaspettata per una canzone poco sanremese decollata sull’onda della nostalgia solo nella seconda metà del Festival. L’esibizione di stasera, acclamatissima dal pubblico in sala, li ha lanciati in un finale a senso unico. «Siamo una band vera, che fa musica autentica. Per noi la musica è tutto, siamo innamorati».

Storici frequentatori del Festival ma sempre arrivati nelle retrovie, gli Stadio dedicano la vittoria a se stessi: «La nostra storia è fatta di alta e di bassi, in trent’anni di carriera, questa vittoria è il coronamento di una carriera e di un’amicizia. Siamo una band on the road, viviamo di palco, di concerti e dell’affetto della gente».

Fino alla fine la banda di Currieri ad Co. è stata insediata dalla giovanissima Francesca Michielin. Seconda, con un pieno di lacrime e l’innocenza della prima volta. Nella tradizionale conferenza stampa a notte inoltrata, la Michielin cede in un pianto liberatorio. Un’Ofelia senza scettro in mezzo ai giganti bolognesi in doppiopetto. Asciuga le sue lacrime aggrappandosi all’ottimismo della volontà del primo Jovanotti: «Sono una ragazza fortuna perché mi avete regalato un sogno».

Elisabetta Invernizzi
Angelica D’Errico