È stato il venticinquesimo MTV Tv and Movie Awards assegnato a Los Angeles, ma per molti è il primo a dare una spallata alla Hollywood dei diritti civili. Emma Watson vince allo Shrine Auditorium nella categoria attore/attrice, la prima a non fare distinzioni di genere. «È molto bello vincere un premio senza distinzioni, perché l’abbattimento delle divisioni e dei pregiudizi è sempre molto importante per il progresso umano», ha detto la star hollywoodiana resa famosa dai film su Harry Potter, il maghetto nato dalla mente della scrittrice J.K. Rowling. «Questo premio non è una conquista per me», ha continuato l’ex ambasciatrice Onu per i diritti delle donne e ora indossatrice di capi d’abbigliamento ecosostenibili, «MTV sta mostrando al mondo, non solo quello cinematografico, che si può andare oltre vecchi standard. L’arte della recitazione è la capacità di calarsi nei panni di un personaggio, non ha bisogno di essere collocata in due categorie distinte». La battaglia ideologica, ora accolta da MTV, è condivisa dall’attrice, premiata per il remake cinematografico de «La Bella e la Bestia», ma ora nelle sale con il film distopico «The Circle». Emma Watson durante la premiazione portava con orgoglio la spilla dell’associazione pro-gay «Glaad», ma l’idea è partita da Asia Kate Dillon, l’attivista che ha avuto l’onore di assegnare il primo premio in una categoria «gender-neutrale».
La battaglia di Dillon- Emma Watson è stata la prima a vincere un premio che si contendevano sia attori che attrici, includendo così tutti gli altri orientamenti sessuali e gli appartenenti alle categorie Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans). Asia Kate Dillon aveva scritto una lettera alla Television Academy per aprire un dibattito sulla divisione degli attori in categorie. «Parliamo di anatomia o di identità?» aveva ribadito più volte la stessa Dillon. «Se intendiamo la miglior performance di una persona che si identifica come donna e quella di chi si identifica come uomo, allora per me non c’è posto», questo il punto di vista di colei che si definisce appartenente a un genere non binario. La sera del 7 maggio il suo desiderio è stato esaudito, con un premio che vada oltre la distinzione di genere, ma gli occhi di tutti sono già puntati sugli altri riconoscimenti americani nel campo del cinema e dello spettacolo.
Rivoluzione a Hollywood?- Oscar, Golden Globes, Emmy e Tony sono i più famosi premi cinematografici americani, ora chiamati a rispondere alla svolta promossa da MTV. Le giurie sono a un bivio: hanno sempre premiato gli attori in categorie distinte, sceglieranno dalle prossime edizioni di aderire all’iniziativa proposta dalla Dillon? Oppure la respingeranno conservando la tradizione?
Se Emma Watson è convinta di dar seguito a questa battaglia, il resto di Hollywood rimane diviso. Nell’ultima edizione degli Oscar c’erano state molte aperture ai diritti Lgbt, ma i pareri a caldo di conduttori e vincitori erano stati condizionati dalla fresca elezione di Donald Trump, candidato e presidente a cui la comunità Hollywoodiana si è sempre opposta. Per il cinema è un nuovo tema di dibattito, ma nel campo musicale già i Grammy nel 2011 avevano abbattuto le distinzioni di genere. Sempre negli Stati Uniti, ma non nella Hollywood dei conservatori, anche se il vento stavolta potrebbe davvero cambiare.