Logo della libreria Utopia

Logo della libreria Utopia

È il giorno dell’addio. La libreria Utopia chiude per inventario e prepara il trasloco dal quartiere Garibaldi. Il gestore Lucio Morawetz invita il suo pubblico a un ultimo brindisi alle 18.30 dell’8 gennaio, prima di riaprire in via Vallazze 34, in zona Città Studi (MM2, Loreto).

Fondata nel 1977, Utopia è parte della memoria storica della città. Molti clienti hanno ricordi legati alla libreria, che i gestori hanno invitato a condividere sulla loro pagina Facebook. Nel quartiere Garibaldi ci saranno altre occasioni per brindare – in via Moscova non mancano i bar – ma il centro di Milano ha perso un presidio della cultura indipendente.

Lucio Morawetz, intervistato da Corriere.it, ha raccontato: “per i costi lasciamo una zona senza più anima. È doloroso”. Non ha chiesto trattamenti di favore, né eccezioni individuali: il problema dei luoghi della cultura nel centro delle città è generalizzato. Gli affitti sono cresciuti, la crisi del mercato librario e l’invasione delle librerie di catena non permettono di rientrare nelle spese.

Se n’è andata da Brera anche la Libreria del Mondo Offeso, specializzata in narrativa italiana contemporanea, come la libreria antiquaria Rovello. Perfino la Hoepli, una delle più grandi d’Europa, è stata costretta a mettere in cassa integrazione 60 librai.

Eppure le soluzioni ci sarebbero. Almeno secondo il blog collettivo Doppiozero.com, che ha proposto di cambiare la destinazione d’uso per gli immobili con valore culturale, storico e paesaggistico e calmierare così l’affitto, di istituire forme di agevolazioni per le attività culturali che decidono di rimanere nei luoghi storici e pure l’utilizzo dei numerosi locali sfitti del Comune.

Vincenzo Scagliarini