jon e alexJon e Alex. Questo il titolo dello scatto scelto come foto dell’anno dalla giuria della 58esima edizione del World press photo, consegnato ogni anno ad Amsterdam (Olanda). Una giovane coppia omosessuale durante un momento di intimità a San Pietroburgo. La Russia è uno dei Paesi dove la comunità Lgbt subisce maggiori discriminazioni; non a caso, l’istantanea, vincitrice anche nella categoria “Tematiche Contemporanee” (scatto singolo), fa parte di un progetto più ampio intitolato “Omofobia in Russia”. L’autore del ritratto è Mads Nissen, classe 1979, fotoreporter danese. Nissen descrive la foto raffigurante Jon e Alex come una «versione moderna di Romeo e Giulietta». Il contrasto con le foto di protesta, sofferenza e morte che hanno caratterizzato il 2014 è lampante. «Oggi i terroristi usano le immagini a scopo propagandistico», afferma Pamela Chen, membro della giuria e direttore editoriale di Instagram. «Dobbiamo rispondere con qualcosa di più sottile, intenso e riflessivo. Volevamo un’immagine che avrebbe avuto senso anche un domani, non solo oggi». Lo scatto di Nissen è stato scelto tra circa 98mila foto inviate da 5.700 fotografi di 131 nazionalità diverse.

istanbulTra le fotografie premiate dal World press photo compare un paio di scatti di Bulent Kilic, 35enne turco scelto dal settimanale “Time” e dal quotidiano “The Guardian” come fotoreporter del 2014. Kilic si è guadagnato il primo e il terzo post nella categoria “Attualità” (scatto singolo). Nel primo caso l’immagine ritrae una ragazza rimasta ferita durante gli scontri tra polizia e manifestanti seguiti al funerale (celebrati il 12 marzo 2014) di Berkin Elvan, un quindicenne morto a causa delle lesioni riportate nel corso delle proteste anti-governative a Istanbul. «Ho sentito che dovevo fotografare questa situazione», ha detti Kilic al “Time”, «Era mia responsabilità. Non ho chiesto alcun permesso, ho preso e sono andato a fotografare il funerale del ragazzo». La foto che si è aggiudicata il terzo posto, scattata lo scorso 23 ottobre, raffigura invece alcuni militanti dello Stato Islamico mentre un’esplosione scuote la zona della collina di Tilsehir, poco fuori Kobane, al confine tra Siria e Turchia.

rocchelliAnche Andy Rocchelli, fotoreporter originario di Pavia ucciso in Ucraina lo scorso maggio all’età di trent’anni, tra i fondatori del sito Censuralab, ha un posto d’onore nella prestigiosa competizione. Un suo scatto (che risale al dicembre 2010) ha ottenuto il secondo premio nella categoria “Ritratti (storie)”. La foto vincitrice fa parte di un progetto (l’ultimo realizzato da Rocchelli prima della morte) mirato a ritrarre alcune donne russe negli ambienti della loro intimità; l’obiettivo del fotografo è quello di fare trasparire le aspirazioni delle sue modelle tramite il luogo in cui sono fotografate.Italian navy rescue asylum seekersDieci gli italiani premiati. Oltre a Andy Rocchelli, Massimo Sestini, Gianfranco Tripodo, Fulvio Bugani, Giovanni Troilo, Giulio Di Sturco, Michele Palazzi, Paolo Verzone, Paolo Marchetti, Turi Calafato. Significativa la foto di Massimo Sestini (toscano, classe 1963), scattata il 17 giugno 2014 nel mar Mediterraneo. Un barcone colmo di migranti provenienti dalla Libia è il drammatico soggetto dell’immagine.

Andrea de Cesco