Due rivali, Tim e Vodafone, e un’alleanza che vale miliardi per una tecnologia che vale trilioni. I due giganti delle telecomunicazioni hanno raggiunto un accordo non vincolante per sviluppare e unire in un’unica rete le rispettive infrastrutture passive utili allo sviluppo della rete 5G in Italia.

L’accordo – La notizia è arrivata a conclusione del cda di Inwit, società controllata al 60% da Tim, dove è stato approvato anche il piano industriale 2019-2021. Il punto principale della partnership con Vodafone prevede l’avviamento di un processo per la condivisione delle infrastrutture passive gestite da Tim attraverso Inwit, per un totale di 22mila torri. La parità di utilizzo e l’aumento di capitale generati dall’accordo, permetterebbe a Inwit di continuare lo sviluppo delle celle e, alla compagnia britannica, di aumentare il numero di torri da 5mila a 11mila per le quali, però, servirà un altro accordo.

La reazione delle borse – A poche ore dall’annuncio i mercati finanziari hanno reagito in maniera positiva. La stessa Inwit ha raggiunto un picco del valore del titolo attorno agli 8.14 euro, salvo ritornare sotto questa cifra riformulando di fatto le stime degli analisti che parlavano di un +12.4%. Anche Vodafone, dopo un +0.93% ottenuto il giorno dopo la sigla dell’accordo, ha riaperto la settimane sui mercati perdendo lo 0.29%.

Lo scenario italiano – L’alleanza tra i due gruppi è destinata comunque a caratterizzare lo scenario delle telecomunicazioni in Italia. Seppur non vincolante, la stipula tra Tim e Vodafone si inserisce in un mercato che muove da solo oltre 6 trilioni di dollari nel mondo. L’Italia, in particolare, è stato il primo Paese al mondo a chiudere le aste per l’assegnazione delle reti del 5G. Nelle casse dello Stato, in quattro anni arriveranno 6,550 miliardi di euro dati dagli operatori per le frequenze su cui fare il 5G. È stata un’asta da record, visto che le frequenze vengono vendute in Italia a prezzi migliori che nel Regno Unito o in Corea.

La tecnologia – Tra il 2019 e il 2022 ci saranno oltre 22 miliardi di nuovi dispositivi collegati a internet. Molti di questi saranno oggetti di uso quotidiano come automobili ed elettrodomestici. La tecnologia 5G si inserisce in questo contesto permettendo, attraverso l’utilizzo di fibre ottiche di ultima generazione, non solo una maggiore velocità di upload e download, ma anche una gestione di un flusso di dati importante. Il 5G aiuta anche la diffusione di tecnologie come l’edge computing, che permette agli utenti di elaborare i dati dal dispositivo stesso anziché appoggiandosi a un server locale, come un cloud, con vantaggi per la privacy e la conservazione di dati sensibili.