Allestimento delle vetrine dei negozi del centro di Torino per l'apertura dei saldi invernali, Torino,4 gennaio 2013. ANSA/ALESSANDRO DI MARCOAumenta a novembre la fiducia dei consumatori italiani. L’indice è salito di un punto pieno rispetto a ottobre, da 97,3 a 98,3. Si arriva vicini all’anno di riferimento, il 2005, quando il clima di fiducia misurava 100. Lo rileva l’Istat, che sottolinea come a crescere sia la componente personale, mentre peggiora quella economica. I giudizi positivi insomma riguardano gli italiani e le proprie famiglie, che valutano in crescita la propria capacità di risparmio, ma il Paese nel suo intero non ne esce bene e l’opinione sul futuro economico dell’Italia peggiora, da -15 a -23.

Fiducia e aumento dei prezzi marciano in senso opposto. La sensazione generale dei consumatori è che i beni continueranno ad avere un prezzo stabile e questo ha fatto salire di pari passo il clima di fiducia.  E’ forse anche per il mancato aumento dei costi che gli italinai sembrano più propensi ad aprire il portafoglio per acquistare beni durevoli. Ma mentre l’inflazione si allontana velocemente, con il saldo che fa un balzo record da 27 a -11, la disoccupazione resta e le attese degli italiani di rimanere senza un lavoro aumentano da 71 a 74.

Anche la fiducia segue le modulazioni del territorio: il clima aumenta al Nord, diminuisce al Centro e rimane invece stabile al Sud.

Il calo di fiducia di ottobre era stato l’unico in tutto il 2013, il primo dopo quattro rialzi continuativi. La prossima diffusione dei dati Istat è prevista per il 23 dicembre, a un passo dal Natale. Il periodo per eccellenza in cui si concentra la fiducia dell’altro lato della medaglia: i commercianti.

Susanna Combusti