Amsterdam non è pronta per ospitare l’Agenzia europea del farmaco, l’Ema, e la sede proposta come soluzione transitoria «non è ottimale, dimezza gli spazi e complica il trasferimento dell’agenzia, facendo lievitare i costi». A metterlo nero su bianco è il direttore stesso dell’Ema, Guido Rasi, in una conferenza congiunta insieme alle autorità olandesi. Il sindaco di Milano Beppe Sala, dopo la beffa dello scorso novembre, torna a sperare, e ha chiesto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni di fare ricorso alla Corte di giustizia europea: «Le possibilità non sono alte, ma è il momento di essere aggressivi. Oggi parte il ricorso».

Le votazioni – Appena due mesi fa ventisette paesi dell’Unione (tutti tranne il Regno Unito) avevano votato per decidere dove si sarebbe trasferita l’Ema, costretta a lasciare Londra dopo la Brexit. Dopo tre turni sempre in vantaggio ma senza avere la maggioranza necessaria, Milano si vedeva sfilare la vittoria dai Paesi Bassi con un sorteggio alle buste. Ora si scopre che gli edifici individuati dal comitato olandese non saranno operativi entro il 30 marzo 2019, giorno in cui dovrebbe avvenire il trasferimento: la “continuità” del lavoro dell’agenzia era però uno dei requisiti fondamentali ospitarne gli uffici.

Milano spera – Il sindaco di Milano Beppe Sala spera quindi che la sede Ema venga riassegnata, e ha deciso di giocarsi tutte le carte. «Ho chiamato Gentiloni, e gli ho detto “Facciamolo, proviamoci fino in fondo”», ha dichiarato oggi il primo cittadino intervenendo a Rtl 102.5. «Da quello che mi ha detto, e sicuramente sarà così, oggi parte il ricorso». «Se decideranno per la riassegnazione, lo faranno in tempi brevi, perché noi dobbiamo preparare il Pirellone – ha aggiunto Sala – In ogni caso la situazione rischia di diventare ridicola: prima questo sorteggio, poi gli olandesi che non sono pronti. Non è una bella pagina per l’Europa».

Perché fa gola – Secondo uno studio dell’Univeristà Bocconi di Milano, l’indotto generato da Ema sarebbe pari a 1,7 miliardi di euro e circa 860 occupati in più all’anno. La stima tiene conto dei 900 dipendenti, dei 36mila visitatori e dei 325 milioni di budget annuale. L’agenzia attira migliaia di esperti e professionisti internazionali che partecipano ai congressi, e avrebbe progressivamente avvicinato le imprese farmaceutiche al capoluogo lombardo. Ema avrebbe un impatto positivo anche sulla ricerca scientifica, attirando non solo i finanziamenti ma anche gli studenti internazionali.