Il debito pubblico cresce ancora: nel 2018 il rosso è aumentato di 5,3 miliardi di euro. L’allarme arriva da Bankitalia, che nell’ultimo bollettino su fabbisogno e debito certifica l’andamento. Il debito delle amministrazioni pubbliche è stato rivisto al rialzo, rispetto ai dati diffusi lo scorso 15 marzo, di 0,8 miliardi nel 2016, 5,5 miliardi nel 2017 e 5,3 miliardi nel 2018.

Il bollettino – Le revisioni riflettono principalmente l’ampliamento del perimetro delle amministrazioni pubbliche definito da Istat in accordo con Eurostat. Il riesame del fabbisogno – si legge nel bollettino – è di entità limitata. Il debito ammonta a 2.2321,95 miliardi, pari al 132,2% del Pil.  Solo a febbraio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di circa 200 milioni rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.363,68 miliardi e toccando, dunque, un nuovo record.

Aspettative di crescita – Il 15 aprile Bankitalia ha anche pubblicato i risultati di un’indagine sulle aspettative d’inflazione e crescita, condotta tra il 27 febbraio e il 20 marzo 2019. Lo studio è stato rivolto alle imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti e ha evidenziato risultati complessivamente negativi, sebbene in misura meno marcata rispetto alle ultime rilevazioni di dicembre 2018. Il maggiore ostacolo evidenziato dalle imprese intervistate consiste nell’accesso al credito, unito alla frequente incertezza dei fattori economici e politici.

La domanda – Sono peggiorate le valutazioni sull’andamento corrente della domanda, sia per quanto riguarda la componente interna, che per quella estera. Hanno rilevato un leggero miglioramento le attese a breve termine sulla domanda, soprattutto rivolta all’estero. Favorevoli, invece, le aspettative sull’occupazione, in tutti i comparti, specialmente per quello edile, per il quale il saldo positivo ha raggiunto il valore più alto dal 2013, quando il settore è stato inserito per la prima volte nell’indagine.

Inflazione e consumo – Sono state riviste al ribasso anche le aspettative sull’inflazione al consumo per tutti i settori e su diversi orizzonti temporali. Per i prossimi 12 mesi, le imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi si attendono una dinamica dei propri prezzi meno sostenuta di quella appena realizzata, mentre le imprese di costruzione prospettano una crescita abbastanza stabile dei listini.