«L’azienda ci ha “gentilmente informati” che le nostre azioni di protesta potrebbero avere delle conseguenze occupazionali: è una minaccia!». Così Edda Pando, rappresentate sindacale di Snfia (Sindacato Nazionale Funzionari Imprese Assicuratrici) e dipendente di Allianz AWP (Allianz Worldwide Partners). I lavoratori della sede di Milano della società europea di servizi assicurativi e finanziari hanno indetto uno sciopero, oggi 2 dicembre, a partire dalle ore 10.00 in Piazza della Scala. «Siamo i lavoratori di Allianz Worldwide Partners, siamo qua perché l’azienda non vuole garantire il nostro posto di lavoro a Milano. Hanno già aperto altre sedi a Bucarest (Romania) e a Casarano in Puglia dove si possono permettere di risparmiare sui contratti dei lavoratori, sia in termini di denaro sia in diritti». I dipendenti di Allianz AWP denunciano un continuo processo di esternalizzazione delle attività da parte del gruppo verso sedi economicamente più vantaggiose.

Le richieste – «Chiediamo che l’azienda firmi l’accordo di tutela occupazionale della sede di Milano. La società ha presentato un progetto di ristrutturazione e sono in bilico i nostri posti di lavoro. Molti di noi sono in azienda da 30 anni: abbiamo una professionalità acquisita. Non vogliamo fare concorrenza agli altri colleghi, semplicemente chiediamo la tutela dei nostri diritti. L’azienda ha già esternalizzato risorse umane, il settore Finance e la divisione Salute. È una chiara politica di tutto il gruppo Allianz di esternalizzare dove ci sono meno diritti e una paga inferiore». Il 18 novembre i lavoratori hanno deciso di provare a fare luce sulla situazione in atto attraverso un’azione di volantinaggio presso la sede milanese di Allianz Spa in Piazza Tre Torri. Questi sforzi hanno portato a indire lo sciopero del 2 dicembre e i sindacati Fisac-Cigl, Fisrt-Cisl, Uilca-Uil, Fna e Snfia a diramare un comunicato il 28 novembre: «Non è possibile che un gruppo che dichiara profitti plurimilionari, come il gruppo Allianz, non abbia attenzione alla sorte dei propri dipendenti, negando loro la garanzia di un futuro stabile, sicuro e professionalmente dignitoso». Allianza, contattata da La Sestina per una replica, non ha risposto