Grecia troikaPensioni ed età pensionistica non cambieranno. Nessuna modifica alla legge che regola i licenziamenti collettivi e la proclamazione di sciopero. L’Iva sui prodotti alimentari e di largo consumo non aumenterà. E per quanto riguarda mutui e prestiti in rosso, nessun retrofront. La Grecia dice no a queste e ad altre – in totale 19 – misure di austerità richieste dai rappresentanti della troika, Fondo monetario internazionale, Unione europea e Banca centrale europea.

È di ieri sera, 19 novembre, la risposta del ministro delle Finanze Gikas Hardouvelis ai creditori internazionali. È una risposta negativa, che rifiuta in modo netto nuove misure di rigore in materia di previdenza e politiche sociali. La battaglia di Atene contro i Fmi, Ue e Bce prende avvio dalla presentazione del bilancio 2015, per il quale la troika segnala un ‘buco’ di 3,6 miliardi di euro nel Paese. Ma per il governo greco non c’è nessun buco da colmare: il bilancio sarà presentato in Parlamento venerdì 21 intoccato, e senza l’approvazione dei creditori.

I problemi per l’esecutivo democratico di Antonis Samaras vengono anche dall’interno del Paese. I principali sindacati hanno annunciato uno sciopero di 24 ore per giovedì 27 novembre contro i licenziamenti e le possibilità di nuovi tagli salariali. Aderiranno Adedy per il pubblico e Gsee per il privato, oltre alla Confederazione nazionale dei marittimi (Pno) e all’Ordine degli avvocati di Atene (Dsa).

Chiara Piotto