Le auto blu al Paese costano troppo. Il Governo passa ai ripari. Dopo il taglio delle vetture della pubblica amministrazione effettuato nel corso dell’anno, nuova stretta sulle auto mantenute dai contribuenti. Il decreto legge del presidente del Consiglio dell’11 dicembre pone un tetto di 5 auto per le singole amministrazioni, che fino al momento potevano arrivare a possederne anche 100. Una bella sforbiciata, che verrà attuata con una gradualità a seconda delle dimensioni del parco macchine di ciascuna amministrazione. Per chi è in possesso di 50 auto blu la riduzione dovrà avvenire entro due mesi, per chi ne ha fino a 100 avrà tempo fino a giugno.
Il decreto stabilisce il numero massimo di auto blu anche in base alle dimensione dell’ente. Nello specifico:
- 50 dipendenti: 1 sola auto
- 51-200 dipendenti: 2 auto
- Fino a 400 dipendenti: 3 auto
- Fino a 600 dipendenti: 5 auto
Queste soglie, viene chiarito nel decreto, riguardano “ciascuna amministrazione centrale dello Stato, anche ad ordinamento autonomo”, con deroghe al Presidente del Consiglio e ai Ministri, ai quali “potrà essere assegnata un’ulteriore autovettura, in uso esclusivo e limitatamente al periodo di durata dell’incarico”. Viene anche precisato che “l’utilizzo delle autovetture non comprendono lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro”.
Si tratta quindi solo dello Stato. E gli enti locali? Come ricorda il Codacons, “bene i tagli alle auto blu ma occorre ridurre drasticamente il numero del parco auto in dotazione alla Pa”. Le auto di servizio delle amministrazioni locali sono ancora 50.253, di cui 4.267 sono auto blu (dati Censimento permanente delle auto della PA, realizzato da Formez PA per conto del Dipartimento della Funzione Pubblica). Il decreto stabilisce quindi che le regioni si adeguino al decreto, tramite i propri statuti.
Le auto blu in eccesso verranno “smaltite” per mezzo di due modalità. Alcune saranno vendute, mentre altre concesse “a titolo gratuito alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’anagrafe unica delle Onlus, che prestano servizi di assistenza sociale e sanitaria”.
Per gli enti che, a fronte del taglio del parco macchine, si ritroveranno in situazioni di emergenza, verranno messi a disposizione dei buoni taxi, “previa stipula di convenzioni con gli operatori del settore”.
Gabriele Nicolussi