Il 4 gennaio 2021 l’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione, il 16 gennaio il via libera formale, il 18 gennaio il debutto sulle Borse di Milano e Parigi: così è diventato realtà il nuovo gruppo automobilistico Stellantis, nato dalla fusione tra Fca e Psa. Per domani è atteso anche a Wall Street l’avvio delle contrattazioni dei titoli di quella che, a giudicare dai numeri di partenza, è la quarta casa automobilistica del mondo.
La ‘tripla’ quotazione – Con una cerimonia virtuale causa Covid-19, Stellantis ha debuttato a Piazza Affari e su Euronext con il simbolo STLA: a suonare la campanella di avvio delle contrattazioni, come da tradizione per Milano, il presidente di Stellantis John Elkann e l’ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi. Per Parigi è il Ceo del gruppo Carlos Tavares, con l’ad di Euronext Stéphane Boujnah, ad aprire le contrattazioni. Dopo oltre un anno di trattative, il gruppo Stellantis ha debuttato nell’indice Ftse Mib di Piazza Affari a 12,76 euro. Nel corso della mattinata gli scambi del titolo sono stati poi bloccati per eccesso di rialzo, attestandosi intorno a 13,40 euro e guadagnando il 6,6%. Il titolo Stellantis ha brillato all’esordio anche a Parigi, aprendo a quota 12,8699 euro e toccato un massimo a 13,2493. John Elkann ha definito la giornata di oggi «un nuovo inizio, un vero traguardo storico che segna l’inizio di un’era di straordinarie opportunità», mentre Carlos Taveres ha sottolineato che «le sinergie aumenteranno sensibilmente la competitività del gruppo nei confronti dei concorrenti». Prevista per domani la quotazione anche sul Nyse (New York Stock Exchange) – oggi chiuso per la commemorazione del Martin Luther King Day – oltre alla prima conferenza stampa del Ceo Tavares.
Nuovo colosso – «Da oggi in poi, faremo leva sui vantaggi di questa fusione da 25 miliardi di euro per perseguire una forte performance e aumentare ulteriormente il valore per gli azionisti sulla base di vantaggi competitivi senza pari» ha annunciato il Ceo Carlos Tavares. Sono 15 i marchi che vanno a costituire la “galassia di Stellantis”, dall’unione dei portfolio di brand dell’italo-americana Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e della franco-tedesca Psa (comprendente oltre a Peugeot, tra gli altri, anche Citroën e Opel). Stellantis diventa così il quarto produttore mondiale di auto con 8,7 milioni di vetture prodotte annualmente e oltre 400 mila dipendenti. Il fatturato previsto per il nuovo gruppo si aggira intorno ai 180 miliardi di euro. Per John Elkann, «la leadership, le risorse, la diversità e il know-how» del nuovo gruppo andranno a costituire «qualcosa di unico» anche per quanto riguarda le nuove soluzione di mobilità.
La governance del gruppo – Con la formalizzazione della creazione della nuova società, il 16 gennaio 2021 è stata impostata anche la nuova struttura di governance, in parte già anticipa nelle scorse settimane. Il Consiglio di Amministrazione è composto da due amministratori esecutivi – John Elkann come presidente e Carlos Tavares come Chief Executive Officer (Ceo) – e da nove amministratori non esecutivi. Inoltre sono stati nominati dal board tre comitati: un Audit Committee, un Remuneration Committee e un Governance Committee. La nuova holding Stellantis avrà sede in Olanda, sulla scia di Fca. Sul tavolo ora il futuro degli stabilimenti italiani e quindi dei lavoratori. Il Ceo Tavares, in occasione della quotazione del gruppo, ha annunciato che incontrerà i principali sindacati italiani mercoledì 20 gennaio 2021.