Nuovo record negativo per il mercato europeo dell’auto, nel 2012. I paesi dell’Eurozona hanno registrato un calo del 11,3 per cento, mentre quelli che non hanno adottato la moneta unica hanno guadagnato più di due punti percentuali (2,3 per cento). È quanto emerge da uno studio del Centro Studi Promotor GL events, struttura di ricerca fondata nel 1993, specializzata nell’indagine mensile sull’andamento del mercato dell’automobile nuova e usata e sui veicoli commerciali.
«I risultati peggiori – spiega il Csp – riguardano i Paesi più colpiti dalle politiche di austerità. Il mercato greco accusa infatti un calo del 40,1 per cento, quello portoghese del 37,9 per cento, quello italiano del 19,9 per cento e quello spagnolo, che era stato già fortemente penalizzato nel 2011, accusa un’ulteriore contrazione del 13,4 per cento». Nel corso del 2012 la domanda di autovetture è calata gradualmente, andando a toccare anche Francia e Germania.
Nell’Eurozona, la recessione innescata dalle misure imposte dalla Ue tende ad aggravarsi. Invece, nota il Csp: «nel mondo la domanda di automobili cresce e le prospettive sono positive per il deciso miglioramento previsto per le maggiori economie (Stati Uniti, Cina e Giappone), che non si pongono certo problemi di pareggio del bilancio pubblico».
Come confermano i dati di Acea, l’Associazione dei costruttori di autoveicoli europei, l’Italia ha segnato la maggior flessione con il 19,9 per cento in meno di nuove vetture. Il maggior ribasso segnato dal 1993, quando le immatricolazioni diminuirono del 16,9 per cento. Un anno nero per il mercato dell’auto dei 27 Paesi Ue, che toccano così il livello di nuove immatricolazioni più basso dal 1995: poco più di 12 milioni di automobili.
Silvia Morosi