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La sede di Arezzo di Banca dell’Etruria e del Lazio

«Le azioni della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio sono sospese dalle negoziazioni in attesa di comunicato». Il momento è delicato per l’istituto di credito e questa nota di Borsa lo conferma. Mercoledì 11 febbraio Banca Etruria è stata commissariata dal ministero dell’Economia e delle Finanze su proposta della Banca d’Italia.

La banca era un osservato speciale da più di un anno. Perdite patrimoniali, incapacità di recuperare i crediti – c’è incertezza sul rientro di un credito su quattro – e mancato raggiungimento degli standard minimi sono le criticità riscontrate dai commissari designati. Riccardo Sora e Antonio Pironti si sono presentati ad Arezzo durante il Consiglio di amministrazione della banca. Insieme a un comitato di sorveglianza avranno la responsabilità di recuperarne le sorti. La vicenda ha innescato una polemica politica: il vicepresidente dell’istituto di credito è Pierluigi Boschi, padre del ministro per le Riforme Maria Elena. Il governo Renzi ha annunciato giorni fa la trasformazione di 10 banche popolari in Spa. A seguito di questo annuncio il titolo di Banca Etruria si era rivalutato. Le ispezioni della Banca d’Italia compiute nell’ultimo anno avevano già invitato la banca a trovare un altro istituto di credito con cui fondersi. I conti in rosso non hanno facilitato la ricerca e l’unica offerta, un euro per ogni azione, è stata avanzata dalla Banca Popolare di Vicenza. La proposta non era stata accolta con convinzione ed è quindi decaduta il 17 giugno. Banca Etruria aveva cercato di rimediare alla crisi licenziando 410 persone, ma non era bastato. Il commissariamento della banca era quindi inevitabile. Il ministro ha subito commentato su Twitter la notizia definendola un segno della mancanza del conflitto di interessi che la Consob aveva denunciato.

Il comunicato stampa della banca che annuncia il commissariamento si chiude con una rassicurazione per i correntisti: potranno rivolgersi ancora agli sportelli della banca che continueranno senza irregolarità la loro attività. A garantire per il corretto funzionamento dell’istituto di credito è ora la Banca d’Italia.

Lara Martino