I titoli di Banco Bpm salgono del 2,2% in Borsa dopo la mossa del Credit Agricole in risposta a Unicredit, nella settimana che vedrà riunirsi il consiglio direttivo della Bce. All’apertura di seduta del 9 dicembre, a Milano il titolo del Banco è in rialzo dopo che nelle prime fasi di contrattazione non era riuscita a fare prezzo in seguito alle notizie emerse nel week end. La società francese ha comunicato di aver innalzato la propria quota in Banco BPM dal 9,9% a un potenziale 15% del capitale, tramite l’uso di derivati. A Parigi avrebbero già chiesto l’autorizzazione alla Bce per arrivare al 20%.
Tale decisione è interpretata dal mercato come una difesa contro l’offerta pubblica di scambio lanciata nei giorni scorsi da Unicredit su Bpm. Le azioni dell’istituto guidato da Andrea Orcel hanno ceduto in apertura l’1,2%. Secondo l’agenzia Reuters la mossa di Agricole avrebbe ricevuto il sostegno informale del governo italiano, molto interessato alla fusione di Bpm con Montepaschi che potrebbe trovare un ostacolo nell’operazione Unicredit. Unicredit e Agricole si dicono comunque pronte a trattare: secondo indiscrezioni, sarebbe previsto un incontro il 20 dicembre fra il Ceo di Credit Agricole Philippe Brassac e quello di Unicredit Andrea Orcel.

Le attese – Al momento, il mercato appare convinto che Unicredit dovrà rialzare sensibilmente la propria offerta. I francesi avrebbero infatti rafforzato la propria posizione negoziale. Le due forze in gioco hanno poi rapporti economici reciproci. Sembra probabile, dunque, che Bressac possa porre le proprie condizioni per garantire ad Orcel il via libera all’ops sul Banco. Un aspetto da monitorare è il contratto di distribuzione di Amundi, società di gestione patrimoniale di cui entrambe sono partner. La scadenza dell’accordo è prevista per il 2027. L’Agricole è inoltre il primo azionista di Agos Ducato e la vendita della partecipazione di minoranza in tale società finanziaria potrebbe far parte della discussione. Alcuni analisti di Equita commentano su Finanza Online: «Un punto di incontro potrebbe essere la gestione delle filiali in eccesso derivanti da un’eventuale aggregazione o nel rinnovo e mantenimento dei contratti distributivi».
La banca francese non sembra intenzionata a lanciare un’offerta pubblica sulle azioni di Banco Bpm alternativa a quella di Unicredit. Come riportato dal Sole 24 Ore, rappresentati dell’Agricole considerano l’operazione «coerente con la strategia di investitore e partner di lungo periodo del Banco Bpm: rafforza le solide partnership industriali nel consumer finance e nelle assicurazioni danni, protezione della persona e protezione dei creditori».