L’eurozona non ha ancora salutato la crisi economica. Nel bollettino economico di gennaio, la Banca centrale europea lancia un nuovo monito ai Paesi dell’area Euro: «La crescita continua a essere debole. Servono con rapidità riforme nei mercati dei servizi, del lavoro e della competitività». L’orizzonte tratteggiato dall’istituto presieduto da Mario Draghi impegna in modo serio i governi europei sulla strada delle riforme e del rigore finanziario: «Occorrono ulteriori passi in avanti nel risanamento delle finanze pubbliche – continua il bollettino – in linea con gli impegni assunti nel quadro del Patto di Stabilità e Crescita».
Per l’Eurotower i nemici dell’economia europea sono «la lenta attuazione delle riforme strutturali, i conflitti geopolitici e gli squilibri presenti nei principali paesi industrializzati». Gli effetti della crisi si vedono soprattutto sul mercato del lavoro. « L’occupazione è diminuita ulteriormente nel terzo trimestre del 2012 ,mentre la disoccupazione ha continuato ad aumentare», avverte la Bce.
Oltre a proseguire sulla strada del rigore, i governi dell’eurozona sono invitati a lavorare per «migliorare la solidità dei bilanci bancari», determinanti per «agevolare sia un’adeguata offerta di credito all’economia», come pure «la normalizzazione di tutti i canali di finanziamento». Non intraprendere questo percorso, spiega la Bce, significa «ritardare la ripresa degli investimenti, dell’occupazione e dei consumi».
Il bollettino analizza anche la situazione italiana: «l’accresciuta incertezza politica è stata all’origine di alcuni flussi di capitali, con l’obiettivo di ricercare investimenti più sicuri, verso i titoli emessi dai paesi con rating AAA».
Luigi Caputo