“Stiamo lavorando duramente per un accordo” sul bilancio dell’Unione europea 2014-2020. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy via Twitter all’avvio della prima giornata preparatoria al vertice vero e proprio che si aprirà giovedì sera, con tutti i leader dei 27 Paesi più la Croazia (che entrerà nell’Ue a luglio 2013).
La posta in gioco è alta: il bilancio pluriennale 2014-2020 vale più di mille miliardi e tutti i 27 Paesi sono determinati a far valere le proprie posizioni. Anche l’Italia vuole a giocarsela fino in fondo perché, come ha sottolineato il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero, “siamo fra coloro che hanno il maggior numero di millesimi nel sistema di voto ponderato in Consiglio e anche in termini di contributo al bilancio Ue”.
La Commissione europea insisterà sulle sue proposte per il bilancio, contro i tagli di 120-150 milardi chiesti dai Paesi che invocano un maggior rigore, come il Regno Unito, e quelli, più moderati, proposti da Germania, Francia e Austria.
Van Rompuy cerca il compromesso tra le proposta della Commissione e le richieste del “fronte del Nord” e propone un bilancio tagliato di circa 80 miliardi, di 1.010 miliardi invece dei 1.090 inizialmente previsti. Una mossa che significherebbe perdite pesanti ai fondi per agricoltura e coesione sociale. Il Presidente della Commissione Josè Barroso, davanti alla plenaria del Parlamento, si è rivolto direttamente ai governi, avvertendo che “si spendono miliardi per salvare le banche e si tagliano pochi milioni a favore dei poveri: come pensate che i cittadini possano mandarlo giù?”.
Stefania Cicco