Jim Cook

Jim Cook, attuale amministratore delegato Apple, subentrato a Steve Jobs (fonte: ictbusiness.it)

È il risultato più basso dell’ultimo anno: per la prima volta, il valore di mercato di Apple scende sotto i 400 miliardi di dollari. Una caduta clamorosa in Borsa, quella dell’azienda di Cupertino, soprattutto se confrontata alla corsa in rialzo di Google che in sei mesi ha recuperato molto dello svantaggio e ha raggiunto gli 821,50 dollari per azione, passando da un terzo ai due terzi del valore di Apple.

Le anticipazioni sull’ultimo nato in casa Apple, l’orologio smart in vetro flessibile, non sono bastate: gli investitori non premiano l’azienda della Mela che in pochi mesi ha perso il 40 per cento. Secondo alcuni analisti, il motivo di una tale perdita sta anche nella differenza tra l’attuale amministratore delegato, Tim Cook, e il fondatore Steve Jobs, scomparso il 5 ottobre 2011. Questo nonostante l’economista Warren Buffett, considerato un vero guru negli Stati Uniti, abbia approvato l’azione di Cook.

Buffett, in un’intervista alla rete Cnbc, ha detto che se fosse Cook ignorerebbe il manager di hedge fund, David Einhorn, e ha confermato la valutazione positiva della strategia dell’amministratore delegato Apple. Da parte sua, Einhorn ha chiesto la distribuzione di maggiori risorse agli azionisti data l’ingente liquidità, 137 miliardi di dollari, di cui Apple dispone. Cook nel corso dell’assemblea annuale ha cercato di rassicurare tutti: il confronto su cosa fare dei fondi in cassa è “molto attivo”.

Angela Tisbe Ciociola