Borse mondiali in rialzo e spread Btp-Bund in calo nella mattinata di lunedì 3 dicembre. A dare intonazione positiva ai mercati sono stati la tregua nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, l’intesa tra Russia e Arabia Saudita per sostenere il prezzo del petrolio e, per quanto riguarda l’Italia, le pur caute aperture sulla manovra fatte dal governo nei riguardi delle eccezioni sollevate dall’Unione europea.
A trainare la salita, la borsa di Francoforte, che più di tutte ha risentito in positivo della pace tra Usa e Cina e che segna un rialzo del 2.47 per cento. Subito dietro gli altri mercati europei con Piazza Affari che cresce di oltre due punti percentuali.
Accordo Usa-Cina – A tranquillizzare i mercati è stato prima di tutto il disgelo tra il presidente americano Trump e quello cinese Xi Jinping che al G20 di Buenos Aires si sono accordati per mettere un freno alla cosiddetta guerra dei dazi. Le borse asiatiche sono cresciute e quella di Tokyo ha toccato i massimi registrati nell’ultimo mese e mezzo. Ora si attende l’apertura di Wall Street, ma a rassicurare New York ha già contribuito anche la decisione del presidente della Federal Reserve Jerome Powell che la scorsa settimana aveva annunciato un possibile freno all’aumento dei tassi d’interesse. I settori più avvantaggiati dalla pace commerciale sono stati quello dell’auto e dei semiconduttori.
Intesa sul petrolio – Il forum argentino è stato anche l’occasione per parlare del problema petrolio che, dopo aver superato a fine settembre gli 80 dollari a barile, nelle ultime settimane aveva subito un drastico calo del prezzo. Russia e Arabia Saudita hanno concordato una gestione comune nella produzione dell’oro nero. L’obiettivo è il taglio delle quantità per aumentare i prezzi, ma l’entità dei tagli sarà definita al vertice OPEC in programma il 6 e 7 dicembre a Vienna. Il prezzo del petrolio è comunque tornato ai massimi dal 22 novembre, ma si attende l’effetto della decisione del Qatar, annunciata in mattinata, di una prossima uscita dall’OPEC.
L’Europa – Il Vecchio continente ha risentito positivamente anche della distensione tra Unione Europea e Italia da una parte, e Gran Bretagna dall’altra. L’abbraccio in diretta tv di qualche giorno fa tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker è il simbolo di rapporti più sereni tra Roma e Bruxelles sulla manovra. Per raggiungere un accordo l’Italia potrebbe arrivare a ridurre dello 0,4% la previsione di partenza (2,4%) del rapporto tra deficit e Pil. Del resto anche lo spread ha risentito del clima positivo oscillando intorno ai 280 punti base, anche se il rendmento del Btp decennale resta al 3,17%. A Londra invece la Bank of England ha definito quali saranno gli effetti della Brexit sul Pil del Regno Unito: le previsioni, per quanto negative, hanno il merito di aver messo fine all’incertezza, fornendo agli investitori indicatori più precisi.