Si è chiusa mercoledì 8 marzo la diciannovesima asta Btp, buoni del Tesoro poliennali. La vendita dedicata ai piccoli investitori ha raggiunto risultati oltre le aspettative: 327mila compratori e poco meno di 8,6 miliardi di euro. Un risultato secondo solo al mese di maggio 2020, quando in pieno lockdown si erano sfiorati i 14 miliardi, record assoluto negli undici anni di storia del titolo.

L’ultima edizione – Nel novembre 2022 la vendita pubblica si era conclusa con un risultato di 7,281 miliardi di euro, il 17,6% in meno rispetto ad oggi e il 28% di compratori in meno. Il dato dimostra come, dopo una fase in cui i rendimenti vicini al tasso zero avevano portato l’interesse dei compratori ad assopirsi, oggi i piccoli sembrano nuovamente tentati dall’obbligazione. Ad aumentare l’attrattiva è l’inflazione, che spinge chi ha qualche risparmio sul conto a tutelarsi dal carovita investendo nei buoni del Tesoro. Il taglio medio degli acquisti è 26.161 euro, contro i 34mila di un anno fa, il che conferma il fatto che il Btp oggi sia particolarmente adatto agli investitori più piccoli.

Scadenza e interesse – La scadenza degli ultimi buoni poliennali del Tesoro è fissata al 14 marzo 2028 e il loro godimento, che sarebbe il giorno in cui iniziano a maturare gli interessi, al 14 marzo 2023. Per chi non esce dall’investimento prima della sua scadenza, il BTp Italia promette un premio fedeltà dello 0.8%. È arrivata la conferma del Ministero dell’Economia e della Finanza del rendimento dei titoli al 2%, al netto dell’inflazione. Si prevede un rendimento annuo lordo di circa il 5,8%, che dovrebbe attestarsi dopo qualche anno intorno al 7-8%. 

Al via l’altra asta – Dopo quella rivolta ai piccoli investitori, parte l’asta rivolta ai soggetti istituzionali, cioè a quegli operatori economici che investono per conto di fondi affidatigli, come i fondi pensioni, i fondi comuni di investimento e le imprese assicurative. Anziché tre giorni, dura però solo poche ore.

Cosa sono i Btp – I buoni del tesoro poliennali sono titoli di debito, obbligazioni, emessi dal Dipartimento del Tesoro, sezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con cedola che prevede un tasso di interesse fisso, riscosso ogni sei mesi. Possono essere emessi con scadenza da tre a cinquant’anni, attraverso un procedimento di asta marginale, in cui coloro che si aggiudicano il prodotto finanziario pagano tutti lo stesso prezzo, determinato volta per volta dall’incrocio di domanda e offerta. A partecipare alle aste sono banche e imprese, che fanno da intermediari autorizzati, raccogliendo gli ordini degli investitori. Il valore minimo di sottoscrizione di un Btp è fissato a mille euro.