È iniziato questa mattina lunedì 17 gennaio alle ore 9 il collocamento dei BTp Più, un nuovo titolo di Stato messo a punto dal Mef (Ministero dell’economia e delle finanze). I dati poco dopo mezzogiorno dicono che le sottoscrizioni hanno già raggiunto i 3,1 miliardi di euro per un totale di circa 90mila contratti. La chiusura del periodo di collocamento è prevista venerdì 21 febbraio alle ore 13.
Cos’è il BTp – Il BTp (Buono del Tesoro poliennale) è un titolo di Stato, ossia un’obbligazione emessa dal Mef attraverso il Dipartimento del Tesoro per il finanziamento del Paese e delle sue attività istituzionali. Il BTp può essere acquistato da cittadini, imprese o soggetti istituzionali (come le banche) e rappresenta un prestito allo Stato da parte di chi lo sottoscrive. Nel rispetto delle caratteristiche delle obbligazioni, anche il BTp garantisce all’investitore che lo compra il diritto a ricevere alla scadenza del titolo – variabile da un minimo di 18 mesi ad un massimo di 50 anni – il rimborso della somma versata e un compenso periodico a titolo di interesse (cedola).
Il BTp Più – Il BTp Più è la prima emissione di buoni del tesoro nel 2025, riservati al pubblico retail, ossia famiglie e piccole e medie imprese che non svolgono attività di intermediazione finanziaria. Il tasso di interesse è fissato al 2,8% per i primi quattro anni e salirà poi al 3,60% per i restanti quattro, mentre le cedole fisse saranno pagate ogni tre mesi.
La novità consiste nella possibilità di chiedere il rimborso anticipato alla fine del quarto anno dell’intero capitale investito o anche solo di una sua parte. La richiesta potrà essere presentata in una data tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029, ma solo da chi acquisterà il titolo durante i giorni di collocamento (17-21 febbraio). A differenza delle precedenti emissioni la somma che tornerà all’investitore non sarà dunque influenzata dall’andamento dei tassi di riferimento. Come per tutti i titoli di Stato, è prevista la tassazione agevolata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e, come programmato dalla legge di bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo Isee fino ad un massimo di 50.000 euro. Il BTp Più può essere acquistato con un investimento minimo di 1000 euro attraverso l’home banking, se abilitato alle funzioni di trading, o tramite la banca o l’ufficio postale presso cui si detiene un conto corrente e il conto deposito titoli.
La chiusura del periodo di collocamento è prevista per il 21 febbraio alle ore 13, anche se c’è la facoltà di chiusura anticipata. Sempre venerdì 21 saranno anche annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato. La data di godimento, ossia il giorno da cui inizieranno a maturare gli interessi, è invece il 25 febbraio. Nello stesso giorno sarà inoltre possibile negoziare i titoli acquistati sul Mot (Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato). Su questo mercato il prezzo potrà variare secondo l’andamento dei tassi di riferimento e il meccanismo di domanda e offerta tipico della Borsa.
Gli altri BTp – Nel 2012 il Tesoro ha lanciato il primo BTp Italia, un prodotto destinato ai piccoli risparmiatori il cui rendimento è legato all’inflazione italiana (quelli legati all’inflazione della Zona Euro sono i BTP€i). Le sottoscrizioni del primo collocamento hanno raggiunto i 7,29 miliardi di euro, mentre il record assoluto spetta all’emissione di maggio 2020 che ha raccolto 22,3 miliardi. Tra il 6 e il 10 luglio dello stesso anno è stato introdotto il BTp Futura legato alla crescita del Pil italiano e con un “premio fedeltà” per chi lo detiene fino alla scadenza (23 aprile 2037). Per sostenere le spese dello Stato nell’ottica di una transizione ecologica, il Tesoro ha invece introdotto il BTp Green, emesso il 3 marzo 2022 e sempre dedicato ai piccoli investitori. Prima del BTp Più l’ultimo titolo di Stato dedicato a questa categoria era stato il BTp Valore, collocato dal 5 al 9 giugno 2023 e caratterizzato da un importo delle cedole crescente nel tempo. Secondo una ricostruzione dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, dal 2012 ad oggi ci sono state 27 emissioni di di titoli riservate ai retail e quest’aumento di buoni poliennali ha fatto sì che dal 2019 al 2024 la quota di debito in mano ai piccoli risparmiatori sia quasi raddoppiata dal 7,5 al 13,7%.